Puglia: prima regione produttiva in Italia per l'asparago verde
In occasione del Workshop organizzato dall'ICE (Istituto per il commercio estero) di Bari per la promozione di due produzioni tipiche pugliesi -la patata novella e l'asparago (vedi precedente articolo) - il Dott. Antonio Elia della Facoltà di Agraria dell'Università di Foggia (nella foto qui accanto)ha presentato una relazione tecnica sull'asparago.
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Per quanto attiene le superfici coltivate ad asparago in Europa, la Germania è al primo posto, con 21.693 ettari (94.000 ton di produzione), seguita dalla Spagna con 9.500 ettari (36.000 ton) e dall'Italia con 6.588 ha (45.000 ton) - Dati Euroasper 2008. Mentre però il trend produttivo è al rialzo in Germania e in Italia, in Spagna le superfici e i volumi prodotti dono in riduzione.
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(Foto: FreshPlaza Italia)
A livello italiano, il Veneto è in testa alla classifica della produzione di asparago, rappresentando ben il 29% del totale (1.690 ettari), ma, come osserva il dott. Elia: "In Veneto si produce anche l'asparago bianco. Se ci limitiamo dunque a prendere in esame la sola produzione di asparago verde, la Puglia risulta al primo posto in Italia".
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Dopo essere stato introdotto in provincia di Foggia alla fine degli anni '80, l'asparago ha visto una crescita esponenziale sia in termini di ettari sia di volumi.
Il prodotto va prevalentemente per il consumo fresco, anche se non mancano interessanti e variegati impieghi nel trasformato, quali: conserve in barattolo, crema di asparagi, asparagi disidratati, surgelati, "pelati" e grigliati.
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In altri paesi del mondo esistono addirittura le bibite all'asparago!
Il dott. Elia si è anche soffermato sulle tecniche di conservazione del prodotto dopo la raccolta. Gli asparagi sono infatti soggetti a deperire molto rapidamente, dato il loro ritmo respiratorio abbastanza elevato, ed è indispensabile abbatterne subito la temperatura, con refrigerazione ad aria o ad acqua. E' possibile anche conservarli in atmosfera controllata: mantenendo un livello di CO2 al 5% e un'umidità relativa compresa tra il 95 e il 100 per cento, gli asparagi possono essere conservati fino a un mese. Una bassa temperatura di stoccaggio, invece, rischia di creare danni da gelo in questi ortaggi.
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Tra i difetti fisiologicidell'asparago, c'è la sua tendenza a continuare a crescere anche dopola raccolta, cosa che può comprometterne la forma, deformata dallapressione sui bordi della confezione.
Per quanto riguarda le specifiche opportunità commerciali dell'asparago pugliese, il dott. Elia ha sottolineato alcuni punti di forza, quali: la qualità (tutto verde e tutto edule), una massa interessante di prodotto (7.700 ton nel 2008, con incidenza del 60% per la cultivar UC157 e del 40% per la cultivar Grande), le buone condizioni climatiche della zona, la presenza di centri di selezione, confezionamento e conservazione e la discreta organizzazione produttiva e commerciale.
Per maggiori informazioni:
Prof. Antonio Elia
Università di Foggia - Facoltà di Agraria
Dipartimento di Scienze Agro-ambientali, Chimica e Difesa Vegetale (DiSACD)
Tel.: +39 0881 589237
E-mail: [email protected]