"Cipolla Rossa di Tropea: no del Ministero a confezionamento "in campo"
La nota del Ministero precisa inoltre, che nessuno ha mai messo in dubbio che i luoghi di lavorazione delle produzioni alimentari devono essere provvisti di idonea autorizzazione sanitaria e i locali essere conformi agli standard dettati dalle disposizioni in materia di igiene e sanità. E ancora che l'adesione al sistema delle denominazioni protette (IGP) da parte degli operatori interessati, implica adesione alle prescrizioni previste dal Piano dei Controlli e alle disposizioni del Disciplinare di Produzione".
"La decisione adottata dal Ministero - secondo la confederazione agricola - è perfettamente in linea, quindi, con la posizione del Consorzio di Tutela della Cipolla Rossa di Tropea e di Confagricoltura Calabria, che da sempre affermano la non praticabilità del confezionamento in campo, perché non consente una corretta lavorazione delle cipolle e non dà idonea garanzia ai consumatori sul rispetto delle norme igieniche e delle misure di sicurezza alimentare e salubrità del prodotto".
"Il marchio Cipolla Rossa di Tropea IGP - ha detto il Presidente del Consorzio Antonio Veltri - è affermato in tutto il mondo e tutti noi dobbiamo lavorare per mantenere alta la sua riconoscibilità sui mercati, continuando a produrre alta qualità e fornendo al consumatore garanzia di tracciabilità e salubrità".