Focus sul mercato mondiale dei kaki
Spagna: raccolto più piccolo a causa delle alte temperature estive
Sebbene alcuni produttori accelerino il processo di maturazione dei kaki utilizzando l'etilene, cosa che permette loro di arrivare prima sul mercato, quindi ad agosto, la stagione è cominciata ufficialmente un mese fa a Valencia. Iniziata, da poco, anche la raccolta a Huelva; il frutto è stato raccolto per la prima volta in Estremadura. Con l'aumento dei volumi, i prezzi stanno seguendo una tendenza al ribasso. Il picco di fornitura è a ottobre e novembre. Il 90% circa della produzione corrisponde alla varietà Rojo Brillante.
Secondo l'Associazione spagnola dei kaki, le ondate di calore avute all'inizio dell'estate hanno prodotto un calo nella produzione tra il 15 e il 20%. La prospettiva di raggiungere 400mila tonnellate è stata modificata a 320mila ton. Molti produttori hanno pensato che le nuove piantagioni avrebbero compensato la riduzione nei volumi, ma pare che non sia andata così. La capacità di produzione degli alberi maturi, che sono stati più colpiti dalle alte temperature, è 4 o 5 volte più grande di quella dei nuovi.
A Valencia, l'area di produzione maggiore, i calibri sono più grandi di quelli dell'anno scorso, mentre a Huelva ci sono molti frutti di piccole dimensioni. Negli ultimi anni il mercato ha continuato a crescere. Secondo l'Associazione, l'espansione della superficie coltivata ha rallentato rispetto all'anno scorso. Alcuni vivai hanno ancora alberi di kaki da vendere.
Dall'introduzione dell'embargo russo nel 2014 il prezzo dei frutti è diminuito del 25%. In alcuni casi, la quotazione è arrivata al di sotto del costo di produzione, quindi il settore è sempre più in cerca di crescere al di fuori dell'Europa e il governo spagnolo sta chiedendo aiuto per accede al mercato cinese. Il mercato principale resta l'Europa, con la Germania in testa. Si esporta anche in Nord America, Asia, Medio Oriente e Sud America.
Il Perù sta piantando kaki
Il paese sudamericano ha cominciato a piantare alberi di kaki. I produttori spagnoli stanno investendo in questa coltura, ma fino ad ora non c'è ancora stato un raccolto. Gli investitori spagnoli sperano di avere una produzione in primavera che possa integrare la stagione spagnola, che dura da ottobre a marzo/aprile.
Crescita di coltivazione e mercato negli USA
Produttori e commercianti sperano in una buona produzione e un mercato soddisfacente, che continuino a crescere anno dopo anno. In California sono in corso le stagioni dei kaki Fuyu e Hachiya. La campagna è cominciata qualche settimana fa e si sta spostando da sud a nord lungo la California. Le prospettive per la stagione sono buone, dal momento che le ondate di calore hanno avuto solo un impatto limitato sul raccolto. La produzione crescente coincide con un aumento nella domanda. I kaki sono disponibili in tutti i supermercati e i produttori stanno espandendo la superficie coltivata per essere in grado di soddisfare la richiesta.
Paesi Bassi: predominanza di calibri grandi per i kaki
La stagione spagnola è in pieno corso al momento. Dal momento che i kaki stanno crescendo fin troppo bene, ci sono pochi frutti di calibro piccolo a disposizione. La Spagna vorrebbe ottenere prezzi più alti, ma il mercato olandese non lo permette. Attualmente c'è un grosso commercio nei Paesi Bassi, con molti calibri grandi e frutti di seconda categoria. I prezzi vanno da circa 0,65 a 0,85 euro/kg per i frutti di prima categoria e tra 0,45 e 0,60 per quelli di seconda.
A Valencia la campagna, che rappresenta il 90% della produzione spagnola, è cominciata a fine settembre. Grazie alle piantagioni a Huelva, nella parte meridionale della Spagna, il paese potrà continuare a raccogliere fino alla fine di gennaio. Negli ultimi anni, i kaki hanno registrato una grande crescita in Europa. Per la stagione 2017/18 la Spagna prevede una produzione di 400mila ton e come risultato delle nuove piantagioni la produzione dovrebbe raggiungere 650mila ton nella stagione 2020/21. Di conseguenza l'Europa si sta spostando verso il picco in termini di consumo.
In ogni caso, il consumo di kaki è ancora in aumento. Gli stati baltici al momento sono i consumatori principali, ma prima dell'embargo la Russia rappresentava il 20% del volume di vendita. Inoltre, recentemente il Regno Unito ha registrato la crescita maggiore. Anche il mercato olandese dei kaki è in crescita. Inoltre, gli esportatori vedono molto potenziale sul mercato asiatico. Da parte loro, i retailer mirano ad avere una fornitura di kaki per tutto l'anno. L'obiettivo è quindi quello di assicurare una produzione per tutto l'anno con spedizioni dall'emisfero sud.
Situazione normale sul mercato belga
Il mercato belga dei kaki non va molto bene al momento, secondo un commerciante. Il prezzo oscilla tra 3 e 4 euro per un cartone da 4,5 kg. Secondo lui c'è molto volume sul mercato. Il commerciante teme che negli ultimi anni si sia piantato troppo in Spagna.
Mercato tranquillo in Italia
Il volume disponibile sul mercato italiano è aumentato secondo i dati Ismea relativi alla 42ma settimana. Ciò coincide con l'intensificazione della raccolta, ma una fornitura maggiore comporta una pressione sui prezzi. Il mercato è tranquillo e la domanda ragionevole. "E' una stagione con una qualità eccellente e con calibri al di sotto della media, ma con un volume complessivo in linea con quello degli ultimi anni - ha riportato un commerciante - I prezzi non sono fantastici, ma neanche male".
La raccolta del kaki Tipo è quasi terminata, ma quella della varietà Rojo Brillante è ancora in pieno corso. Da sottolineare è che la richiesta di kaki biologici è in aumento. La stagione è stata segnata dalla stabilità. La Spagna ha il vantaggio di avere una stagione più lunga. Il kaki Rojo Brillante italiano deve essere raccolto prima di novembre. Sebbene il mercato domestico sia importante per la vendita dei frutti, il kaki si esporta anche in Austria, Svizzera e Nord Europa.
I francesi non sono amanti dei kaki
La stagione è cominciata un mese fa in Francia e al momento è in pieno corso. All'inizio, i prezzi erano alti, ma successivamente sono diminuiti leggermente. Entro la fine di ottobre e i primi di novembre, le quotazioni diminuiscono sempre se il volume sul mercato aumenta. La qualità è buona e, secondo un commerciante, le cose vanno bene. Sul mercato francese i kaki vengono importati dalla Spagna. La Francia ha una produzione domestica, ma gran parte della richiesta sul mercato viene coperta con i frutti d'importazione. Secondo il commerciante: "Non è stato registrato un vero e proprio aumento della domanda perché non è un prodotto molto popolare in Francia".
Il settore israeliano dei kaki è in crescita, ma ci si preoccupa della concorrenza
La produzione stabile e la solida domanda, sia sul mercato domestico che su quelli internazionali, hanno permesso ai produttori ed esportatori israeliani di ottenere buoni profitti dai kaki Sharon. Negli ultimi 15 anni, i prezzi sul mercato domestico sono oscillati tra 1 e 3 euro/kg. A livello internazionale, il prezzo è stato tra 2 e 4 euro/kg. Attualmente i prezzi sono un po' più alti delle suddette cifre, ma comunque entro i limiti normali.
Questo successo è stato dovuto in parte a una coltivazione ben sviluppata e al numero limitato di aziende commerciali. La superficie coltivata ammonta a 1.400 ettari, l'85% dei quali si trova nella regione costiera centrale. In media, ogni anno, si raccolgono 35.000 ton. Di queste circa 15.000 vengono esportate durante il picco di stagione (tra settembre e marzo). Quattro grandi esportatori rappresentano il 90% di tutte le esportazioni.
La Russia è il mercato principale per i kaki Sharon, con una quota del 40% delle spedizioni. L'Europa è il secondo mercato più importante, con il 35% delle spedizioni totali. Asia e Nord America importano il resto. La richiesta di kaki è in aumento in UE, anche se c'è una crescente competizione da Spagna e Marocco. Questo rischio è stato identificato anche dagli Israeliani, i quali vogliono spostare l'attenzione sui paesi dell'Asia del sud come Malesia e Singapore, oltre che nei paesi arabi.
Cina: calo di produzione
Il 70% circa della produzione di kaki cinese viene coltivato nella regione centrale di Fu Ping. Il frutto matura in autunno ed è disponibile a novembre e dicembre. Il clima registrato nell'ultimo anno non è stato favorevole per la coltura. Il caldo e la siccità hanno seguito mesi di freddo e piogge e questo ha avuto un impatto sulla produzione. Il raccolto dovrebbe essere minore quest'anno e anche i calibri saranno più piccoli. Alcuni produttori temono che la produzione sia dimezzata. Di conseguenza, i prezzi aumenteranno. Questo non è solo il risultato di una fornitura limitata, ma anche dell'aumento dei costi di imballaggio, trasporto e logistica.
Quest'anno la nuova Zelanda ha ottenuto l'accesso al mercato cinese. La prima spedizione è stata fatta ad agosto, quando la stagione neozelandese stava per concludersi. Il prossimo anno dovrebbero arrivare volumi maggiori dall'arcipelago neozelandese.
Carenze in Corea del Sud
I commercianti coreani hanno riportato una carenza di kaki tra il 10 e il 20%, nonostante le cifre reali non saranno disponibili prima del completamento della raccolta, dal momento che è ancora in corso. Dal 14 ottobre sono partite anche le esportazioni e la campagna durerà fino a gennaio. Secondo un commerciante la qualità è migliore di quella dell'anno scorso, quando ci furono molte piogge e il raccolto venne danneggiato. I calibri sono più piccoli. Le condizioni sul mercato interno sono buone a causa di una carenza di calibri grandi, che ha fatto aumentare i prezzi. I frutti di calibro medio sono intesi principalmente per l'export verso Hong Kong, Thailandia, Filippine e Canada. I calibri piccoli vengono inviati a Singapore e Malesia.
Australia: fornitura in crescita e ricerca di mercati
L'Australia produce 2.500 ton di kaki ogni anno, produzione che non arriva neanche all'1% di quella mondiale. Il Queensland è l'area di produzione principale. I kaki furono introdotti nella zona nel 1970 e ora rappresentano il 90% della produzione del paese. La stagione va da febbraio a giugno. In controstagione, i frutti vengono anche importati. La produzione dovrebbe aumentare notevolmente, quindi c'è bisogno di cercare nuovi mercati. A questo scopo, nell'annata 2015/16 è stata lanciata una campagna per dare una spinta alla richiesta interna.
Sudafrica: effetti della siccità nella prossima stagione
La stagione sudafricana è ancora in fase iniziale. Le piantagioni nella zona sud-occidentale del Capo stanno aumentando. Intorno a Swellendam la siccità è stata avvertita meno rispetto che a Greyton e Caledon, dove ci sono anche delle piantagioni di kaki Sharon. La siccità avrà un impatto sulla produzione nella prossima stagione.
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