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"Agrimessina (Rutigliano - BA): "Ci siamo specializzati nelle forniture dirette di uva da tavola"

Il mercato dell'uva da tavola è ormai globalizzato: questo prodotto arriva sui mercati europei in tutti i periodi dell'anno. Attualmente, l'uva da tavola giunge da diverse origini oltremare: Sudafrica, Cile e successivamente da India, California e Perù. In poche parole, tutti i paesi produttori di uva da tavola hanno il mercato europeo tra i loro principali sbocchi commerciali.

Ad essere importate sono prevalentemente le uve senza semi; negli ultimi 20 anni, tutti i paesi produttori di uva da tavola hanno puntato su queste varietà ibride brevettate, bianche e rosse.



Analizzando il mercato e le esigenze dei consumatori, emerge la volontà di conoscere il prodotto, non solo dal punto di vista delle qualità organolettiche, ma anche nell'individuazione delle sue origini territoriali.

Alfio Messina dell'azienda Agrimessina di Rutigliano (BA), specializzata nella produzione e commercializzazione di uve apirene, così riferisce a FreshPlaza: "Anche all'estero si tende sempre di più a collegare il prodotto al territorio. Noi, in Puglia, prima regione produttiva di uva da tavola in tutta Europa, abbiamo cercato in questi anni proprio di creare un legame tra il prodotto e la sua origine. Oggi stiamo raccogliendo i primi frutti di questo lavoro."

"Naturalmente, oltre alla qualità e all'origine del prodotto, i consumatori chiedono che l'uva sia sana, che rispetti pienamente i disciplinari e i limiti di residui. Ultimamente si guarda anche agli aspetti nutrizionali del prodotto, segno che il consumatore è sempre più attento nelle sue scelte."

Agrimessina esporta la sua uva prevalentemente nel Regno Unito, ma ha rapporti commerciali anche con Germania, Norvegia, Svezia, Danimarca,Finlandia, Russia, Polonia, Repubblica Ceca e altri paesi dell'est.





Nell'ottica del "direct sourcing" (approvvigionamento diretto), l'azienda ha creato la prima struttura logistica tutta italiana nel Regno Unito ed è riuscita, nel 2012, a diventare il primo - in termini di volume di prodotto consegnato - tra tutti i fornitori diretti di una nota catena inglese di supermercati.

"Lo scorso anno abbiamo distribuito circa 10.000 tonnellate di prodotto esclusivamente italiano - sostiene Messina - Sottolineo 'italiano', perché purtroppo l'Italia è un trampolino di lancio per uve di diverse origini, come quelle provenienti da Egitto o Marocco e che, tramite la nostra Penisola, raggiungono i mercati europei."

Più che ampliare i mercati di destinazione per la sua uva, Agrimessina intende specializzarsi nella fornitura di servizi aggiuntivi per le catene della grande distribuzione: "Vogliamo diventare il partner principale delle catene distributive - sottolinea Messina - così saremo in grado di programmare meglio le produzioni e contemporaneamente garantire alla clientela l'origine certa e italiana della frutta che viene posta in vendita, dando impulso all'esportazione dei nostri prodotti."

La ditta Agrimessina si propone oggi come un partner strategico per gli agricoltori ed operatori pugliesi che vogliano esportare i loro prodotti nel Regno Unito. "Un agricoltore o un operatore interessato possono creare un partenariato con noi - spiega Messina - Insieme verificheremo la qualità del prodotto e, sempre insieme, troveremo le strategie più opportune per collocare la merce. Ci deve essere una collaborazione stretta tra noi e la produzione."

"L'elasticità che ci contraddistingue sta proprio nel fatto che possiamo fornire i nostri clienti con volumi variabili, da una sola pedana fino a 10 camion a settimana, e possiamo farlo in maniera diretta." Nei periodi clou della campagna Agrimessina è arrivata anche a movimentare 500-600 tonnellate di uva a settimana.

Secondo Messina, in un periodo di crisi come quello attuale soltanto la sinergia tra mondo agricolo, mondo commerciale e distribuzione può contribuire a superare le difficoltà. "La crisi dei consumi dipende dalla crisi economica generale. Tuttavia, è proprio in questo momento che dobbiamo agire in modo elastico, individuando anche le opportunità che derivano dalla crisi - conclude Messina - Bisogna quindi ridimensionare il packaging, optando per confezioni mirate secondo le esigenze dei consumatori delle singole nazioni e della GDO. Il consumatore di oggi è interessato ad acquistare porzioni di frutta a peso e prezzo determinato, in modo tale da sapere quanto spende. In tal modo sarà più invogliato ad acquistare una porzione di frutta da consumare nella stessa giornata. In questo modo si evitano anche le giacenze nei frigoriferi e gli sprechi di merce."

Contatti:
Alfio Messina
Agrimessina Srl
Rutigliano (BA)
Email: [email protected]