Per i pomodori Pellerossa una serra a basso impatto ambientale
Da sinistra, l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni, l'assessore provinciale Gabriella Montera, il sindaco di Budrio Gulio Pierini e il presidente di Agribologna Loris Linguerri. Al microfono il direttore generale Lauro Guidi.
Nel suo discorso di benvenuto, Lauro Guidi, direttore generale di Agribologna, ha presentato le peculiarità della serra - 10.000 metri quadrati interamente alimentati da energie rinnovabili, con un investimento iniziale di 1,2 milioni di euro in parte finanziati dall'Unione europea - e il progetto che sta alla base della sua ideazione.
"Una proprietà fondiaria che mette a disposizione due biodigestori da 1 megawatt ciascuno, e tre produttori agricoli, soci di Agribologna, che si uniscono in una società, iPom Srl, per produrre fuori suolo pomodori ad altissimo valore aggiunto e con bassissimo impatto ambientale".
Un sistema a ciclo chiuso in cui le piante crescono su substrato di fibra di cocco; il riscaldamento invernale è fornito dall'energia termica prodotta dagli impianti alimentati a materia prima (mais e cereali); difesa e fertirrigazione sono naturali; l'acqua viene totalmente recuperata e rimessa in circolo.
Agribologna supporta i tre soci (Ambrosi, Astolfi e Calegari) in tutte le fasi, tecnica, gestionale, finanziaria e commerciale. "Un modello che aiuta a sviluppare la catena del valore all'interno dell'azienda agricola in cui la Cooperativa diventa servizio per il socio, una sorta di start up gestionale per le aziende", ha dichiarato Guidi a FreshPlaza.
Il taglio del nastro.
Al momento sono coltivate due tipologie di pomodoro, il grappolo (60-65%) e il piccadilly, ma la serra è attrezzata per coltivarne fino a quattro differenti tipologie. Con una densità di due teste per metro quadrato, la resa produttiva unitaria si avvicina ai 50 kg nel caso del grappolo e ai 30 kg per il piccadilly.
Marco Candini, tecnico agronomico di Agribologna accompagna alcuni degli ospiti a visitare la serra.
La raccolta inizierà tra circa due settimane e proseguirà fino alla fine del mese di novembre, mantenendo costante per tutto il periodo l'alto livello qualitativo.
Paolo Mariani, ricerca e sviluppo prodotto.
"Raccolti direttamente in vaschette riciclabili - spiega Paolo Mariani, Ricerca e sviluppo prodotto del Consorzio bolognese - i pomodori vengono portati alla piattaforma di Agribologna dove si completa il packaging con l'etichettatura e la chiusura della confezione. Il grappolo è venduto sfuso o in confezioni da 800 grammi e il piccadilly in vaschette da 400 grammi".
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