OI Pera delibera sui criteri qualitativi per la prossima campagna
"La decisione del Comitato di Coordinamento dell'OI - ha dichiarato il Presidente Gianni Amidei - è uno dei primi atti importanti che svolge l'Organizzazione riconosciuta a marzo 2014. In termini quantitativi, la mancata commercializzazione interesserà circa il 5-7% dell'offerta di Abate Fetel. Il calibro sotto i 60 mm sarà destinato esclusivamente all'industria di trasformazione."
L'Interprofessione Pera è nata grazie alla condivisione di oltre 30 imprese ed organizzazioni e con il supporto della Regione Emilia Romagna, e rappresenta circa il 70% della produzione commercializzata, in particolar modo quella di pera Abate Fetel, la cui coltivazione europea si concentra esclusivamente in Emilia Romagna e zone limitrofe (per un totale medio di 300.000 tonnellate, di cui 140.000 destinate a mercati esteri come Europa, Russia e i paesi Baltici, Usa e Canada oltre al Nord Africa e, prossimamente, al Sud Est Asiatico).
"L'OI Pera è lo strumento ideale - ha sottolineato Amidei - per qualificare l'offerta, soprattutto in una fase di stagnazione dei consumi come quella attuale."
Plauso per la delibera dell'OI Pera è stato espresso da Davide Vernocchi, presidente nazionale del Settore Ortofrutticolo di Fedagri-Confcooperative: "Un provvedimento senza dubbio molto importante, che potrà contribuire ad innalzare ulteriormente il livello qualitativo della produzione nella prossima campagna."
"Si tratta di una novità assoluta – dichiara Adriano Aldrovandi, presidente della cooperativa Fruit Modena Group di Campogalliano (MO), realtà leader nel settore delle pere con una produzione di oltre 70.000 tonnellate – che favorirà l'andamento commerciale di questo importante frutto che trova nell'Emilia Romagna l'area più vocata in assoluto a livello europeo. L'elevata qualità organolettica del prodotto, garantita anche da questa misura adottata dall’OI Pera, costituirà infatti un'arma in più per conquistare i consumatori, italiani e stranieri."
I mercati principali per la "regina" delle pere sono quelli europei, ma negli ultimi anni è aumentata sensibilmente la domanda anche in altre aree come Russia (oggi però non più raggiungibile, causa embargo), Paesi Baltici, Stati Uniti, Canada e Nord Africa.