La Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2014 incentrata sul ruolo determinante dell'agricoltura familiare
"Agricoltura familiare: Nutrire il mondo, preservare il pianeta": il tema scelto per quest'anno al fine di valorizzare l'agricoltura familiare e i piccoli agricoltori. Promossa dalla FAO e dall'ONU (quest'ultima ha altresì designato il 2014 come l'Anno internazionale dell'agricoltura familiare), la Giornata ha puntato l'attenzione del mondo sul ruolo determinante dell'agricoltura familiare nel debellare fame e povertà, offrire sicurezza alimentare e nutrizione, migliorare i mezzi di sussistenza, gestire le risorse naturali, proteggere l'ambiente e realizzare uno sviluppo sostenibile, in particolare nelle aree rurali.
Tenutasi a Roma, nella sede centrale della FAO, la cerimonia ufficiale ha visto gli interventi della Regina del Regno dei Paesi Bassi Máxima Zorreguieta, sostenitore speciale del Segretario Generale dell'ONU in materia di finanza inclusiva per lo sviluppo, del direttore generale della FAO José Graziano da Silva, dell'ex presidente della Repubblica del Ghana John Kufuor, dell'arcivescovo Luigi Travaglino il quale ha portato un messaggio di Papa Francesco, del direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale (WFP) Ertharin Cousin, del Sottosegretario di Stato del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Giuseppe Castiglione e del vicepresidente del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) Michel Mordasini.
Secondo l'ultimo censimento, in Italia, l'agricoltura familiare rappresenta il 95% del settore per un totale di 1,53 milioni di aziende.
(©FAO/©Giulio Napolitano)
Commentando i dati resi noti dalla FAO sull'agricoltura familiare, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina ha dichiarato: "Sono le famiglie a sfamare il mondo e per questo dobbiamo pensare a delle politiche che sappiano innovare questo modello tradizionale, renderlo in grado di sostenere la sfida alimentare del futuro. Anche in Italia 9 aziende agricole su 10 poggiano sulla conduzione familiare, contribuendo ogni giorno ad una storia di successo come quella del Made in Italy. Quasi il 70% delle imprese agricole europee è a conduzione familiare e addirittura l'83% in Nord America. Bisogna mettere in condizioni queste aziende di poter portare avanti tradizioni e valori rurali, coniugandoli con un approccio innovativo, sostenibile e integrato."
"La FAO ci ricorda che oggi 850 milioni di persone soffrono di povertà alimentare, 50 milioni solo nell'Unione europea - ha continuato Martina - Servono quindi azioni e scelte politiche concrete per impostare una strategia globale, con l'obiettivo di garantire cibo sano, sufficiente e sicuro per una popolazione mondiale che nel 2050 arriverà a 9 miliardi di persone."
I cibi che arrivano tutti i giorni sulle nostre tavole sono sicuri? E' questa la domanda che pone Agrofarma – Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica – in occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, promuovendo la sua campagna di sensibilizzazione sul tema della sicurezza alimentare.
Con il video #SiamoSicuri (www.youtube.com/watch?v=5SkYmM8Xe9I&feature=youtu.be), l'Associazione vuole una volta per tutte fare chiarezza sul tema della cosiddetta food safety e, dati alla mano, tranquillizzare i consumatori sulla qualità e la salubrità dei prodotti agroalimentari del nostro Made in Italy. E' la stessa autorità europea Efsa, del resto, a confermare il nostro Paese quale leader europeo in materia di sicurezza alimentare, grazie al minor numero di prodotti agroalimentari con residui superiori ai limiti consentiti (0,4%).
L'Autorità europea per la sicurezza alimentare, nel suo report annuale sugli agrofarmaci, mostra infatti come su circa 79mila campioni prelevati su 647 diversi tipi di alimenti, in più del 97% dei casi siano stati rispettati i limiti sui residui fissati dalla normativa europea.
Da un'analisi di Coldiretti, in occasione della celebrazione del 16 ottobre, emerge che un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato, per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate, ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame cronica. Ogni anno, il cibo che viene prodotto, ma non consumato utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno - quasi il 30% della superficie agricola mondiale - ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. "La lotta alla fame si combatte anche intervenendo con una più attenta gestione e distribuzione della produzione agricola ed alimentare" ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare l'importanza di promuovere modelli di consumo più sostenibile.
Solo in Italia ogni anno finiscono nella pattumiera oltre 5 milioni di tonnellate di prodotti alimentari. E anche se la crisi ha ridotto notevolmente le cifre degli sprechi (-30% dal 2008), ancora oggi le famiglie italiane buttano tra i rifiuti 6,5 euro a settimana di alimenti ancora commestibili. Ad affermarlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori.
Uno scandalo dal punto di vista economico ed etico, soprattutto se si pensa che nell'ultimo anno sono aumentate del 10% le famiglie che hanno chiesto aiuto per mangiare, per un totale di 4 milioni di persone assistite con pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle mense.