Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
"Martina: "Risultato ottenuto grazie all'impegno dell'Italia"

Embargo russo: fissati i quantitativi per i ritiri di frutta e ortaggi

Come anticipato da FreshPlaza, la Commissione ha presentato ieri al competente Comitato di gestione il progetto di regolamento europeo per nuove misure a favore del settore ortofrutticolo colpito dall'embargo russo. Il provvedimento passa ora all'esame del collegio dei Commissari per una approvazione finale che dovrebbe arrivare entro il 31 luglio, in modo da renderlo operativo da agosto al 30 giugno 2016.



L'accordo preliminare fissato ieri a Bruxelles riguarda le seguenti categorie di prodotto: "Mele e pere", "Susine, uva da tavola e kiwi", "Ortaggi" (pomodori, carote, cetrioli e cetriolini, peperoni), "Agrumi" (arance, clementine, mandarini e limoni) e "Pesche e nettarine".

(Ton)
Mele e pere
Susine, uva da tavola e kiwi
Ortaggi
Agrumi
Pesche e nettarine
Belgio
85.650
-
16.750
-
-
Germania
6.200
-
-
-
-
Grecia
2.500
16.300
1.350
7.950
20.900
Spagna
7.600
5.000
22.900
55.450
38.400
Francia
12.150
-
3.250
-
450
Italia
17.550
15.300
650
3.300
9.200
Cipro
-
-
-
11.850
-
Lettonia
500
-
1.250
-
-
Lituania
-
-
3.000
-
-
Paesi Bassi
22.950
-
22.800
-
-
Austria
2.050
-
-
-
-
Polonia
296.200
1.750
31.500
-
1.900
Portogallo
3.600
-
-
-
-
Bulgaria
-
-
-
-
950
Croazia
2.150
-
-
3.200
-
Ungheria
-
300
-
-
-
Ritiri previsti (in ton) per Stato membro. (Bozza di regolamento).

Per l'Italia è previsto un plafond di ritiri complessivo di circa 50.000 tonnellate di prodotti, in particolare 17.500 tonnellate di mele e pere, 9.200 ton di pesche e nettarine, 3.300 ton di agrumi, 15.300 ton tra susine, kiwi e uva da tavola e 650 ton di ortaggi. A questo si aggiunge anche un ulteriore plafond da 3.000 ton che può essere gestito a livello nazionale. Al momento non è stato fissato un plafond finanziario.

Le tipologie di interventi ammessi sui prodotti ortofrutticoli oggetto del regolamento riguardano anche quest'anno il ritiro dal mercato e destinazione agli indigenti, mancata raccolta e raccolta verde.

"Abbiamo chiesto fortemente un intervento della Commissione – ha commentato il Ministro Maurizio Martina – che potesse andare incontro alle aziende danneggiate dall'embargo russo. Si tratta di una risposta necessaria, che conferma i quantitativi che erano previsti per i nostri produttori lo scorso anno e introduce il ritiro di pesche e nettarine come da noi richiesto anche nell'ultimo Consiglio a Bruxelles. L'attivazione di questo sostegno è frutto anche del grande lavoro fatto già da maggio dal Ministero insieme a Francia e Spagna nell'ambito del Comitato misto. Le misure, poi, consentono la donazione agli indigenti della frutta che non va sul mercato e mi auguro che gran parte dei quantitativi possa essere destinato a questa finalità. Sullo sfondo resta comunque la necessità di intervenire presto in Europa per aggiornare gli strumento di contrasto alle crisi del settore, per essere davvero in linea con le esigenze delle imprese".

La delusione di De Ponti
"Ancora una volta – ha scritto in una lettera indirizzata al Ministro Martina il presidente Unaproa, Ambrogio De Ponti – non compare tra i prodotti beneficiati dal provvedimento la IV gamma, che rappresenta invece un segmento fondamentale per il comparto ortofrutticolo nazionale e che, al momento dell'adozione dell'embargo nel 2014, era l'unico in fase di ascesa sul mercato russo".
 
"La tempistica poi - ha continuato De Ponti - è cruciale e quella ipotizzata del primo agosto 2015, o della data di pubblicazione dell'atto delegato, non offre quelle certezze che in questa fase sono assolutamente necessarie".

Sul fatto che l'attuazione potesse scattare con qualche giorno di anticipo si era già espresso ieri dalle nostre pagine Davide Vernocchi, del Coordinamento Settore ortofrutticolo dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari. Il quale però aveva sottolineato le "ricadute positive dei ritiri straordinari sulla commercializzazione comunitaria, evitando pericolose speculazioni a danno dei produttori".