La raccolta di mele in Trentino e Veneto ha risentito del gran caldo estivo
Tra le testimonianze raccolte dal notiziario locale, si riportano i pareri di Franco Benamati e di Armando Paoli, rispettivamente direttore della Op CIO e della SFT.
"Per la produzione della Gala dei nostri soci di pianura - afferma Benamati - siamo nell'ordine del 30% di prodotto che o per scottature o per mancanza di colore è stato consegnato all'industria".
"Per quanto riguarda noi - gli fa eco Paoli - abbiamo molta merce di fondo valle spaccata, scottata e grandinata. Ottima invece la produzione in collina: non abbiamo problemi di colore perché anche in annate difficili come questa i nuovi cloni danno un colore sufficiente".
Guardando all'Europa, secondo Remo Paterno, presidente della Op Cio-Serene Star, pare assodato che le previsioni di Prognosfruit (che indicava una produzione europea di mele di poco inferiore alle 12mila tonnellate, solo il 5% in meno rispetto all'anno scorso; cfr. FreshPlaza del 24/08/2015) siano state troppo ottimistiche. "Anche perché in molte aree frutticole europee si riscontrano forti danni da siccità. Ma problemi esistono anche in molte aree produttive italiane, dove i colpi di sole hanno danneggiato molta produzione. Un peccato, perché dal punto di vista commerciale la merce buona ha trovato un ottimo riscontro, particolarmente sui mercati arabi".
Malumore anche tra i melicoltori veneti: a Verona manca produzione. Tra le testimonianze raccolte dal quotidiano L'Arena, Giuseppe Castegini, presidente della Coldiretti di Belfiore, sottolinea come - a fronte del leggero incremento dei prezzi rispetto al 2014 - le scottature facciano cadere a terra molti frutti. E parla del 40% della produzione di Gala finito all'industria.
"Numericamente, sulle piante i pomi ci sono - dice Pietro Andreoli, presidente della Coldiretti di Zevio - Ma le mele cadono causa siccità e caldo prolungato". Andreoli invita a fare bilanci a campagna finita: "Certo è che in giro non si vedono commercianti e i pochi rimasti ritirano in conto conferimento: pagano il produttore in funzione di quanto venderanno".
Intanto, Assomela, l'Associazione italiana delle Organizzazioni di produttori di mele, non esclude di ridimensionare a breve le stime quantitative rispetto alle previsioni di agosto 2015.