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Pensare un orario diurno anche per il CAAT?

Mercati all'ingrosso: Torino studia il modello Barcellona

Grazie alla sua organizzazione polivalente e all'efficienza dei suoi servizi, il mercato Mercabarna di Barcellona movimenta in un anno più ortofrutta di strutture più grandi come Parigi Rungis, Londra New Covent Garden e Madrid. Sono 1,8 i milioni di tonnellate di ortofrutta commercializzate nel Mercabarna negli ultimi dodici mesi, di cui almeno il 35% - 650mila tonnellate circa - destinate ai mercati esteri.

Lo ha riferito il direttore generale del Mercabarna Josep Tejedo ricevendo la delegazione di APGO Torino (l'Associazione Piemontese dei Grossisti di Ortofrutta) che ha visitato nei giorni scorsi il mercato catalano e di cui facevano parte, con il presidente Ottavio Guala, gli imprenditori Luca Battaglio, Franco ed Eraldo Fogliati, Carlo Quirico, Vittorio Rovetta, Lorenzo Cuniberto, il commercialista Mario Bruzzo, componenti la presidenza APGO, e l'assessore al Commercio e al Lavoro del Comune di Torino Domenico Mangone.


La delegazione di APGO Torino al Mercabarna: al centro Josep Tejero, direttore generale del Mercato di Barcellona e Ottavio Guala, presidente di APGO Torino. Dietro a loro, Luca Battaglio, titolare della Battaglio SpA. Intorno a loro, la delegazione piemontese. L'assessore del Comune di Torino, Domenico Mangone è il terzo da sinistra, mentre il primo a destra è il direttore del settore ortofrutticolo del Mercabarna, Josep Garcia Quintana. Clicca qui per un ingrandimento.

Tra i fattori di successo del Mercabarna c'è senza dubbio l'orario diurno, che ha permesso alle 170 aziende grossiste operanti al suo interno di intercettare nuovi clienti, dialogare in tempo reale con i buyers della media e grande distribuzione senza perdere i clienti tradizionali.

Questo aspetto è stato l'elemento di maggiore interesse per la delegazione torinese, nonché l'origine stessa della missione, perché al CAAT si sta ragionando sul trasferimento delle attività mercatali dalla notte al giorno, in tempi e modi che sono ancora tutti da stabilire, dopo l'intesa sul lavoro raggiunta con gli addetti alla movimentazione.

A Barcellona, il Mercabarna apre alle 9 del mattino, con l'accesso dei camion per le operazioni di scarico della merce in entrata (fino alle 12), e chiude alle 18, con le operazioni di carico che sono aperte tassativamente solo dalle 12. Le contrattazioni aprono comunque alle 9 e proseguono fino a chiusura.

La distribuzione tradizionale della metropoli catalana, che 20 anni fa si riforniva di notte per vendere prodotto fresco fin dal primo mattino, adesso si è organizzata per rifornirsi alla sera per il giorno dopo, senza che il prodotto perda in freschezza.

All'inizio il cambio di orario è stato per questi clienti traumatico, come ha riconosciuto il direttore dell'Associazione Grossisti del Mercabarna (AGEM) Antoni Marrugat, anche perché il cambio è avvenuto senza gradualità; tuttavia nel tempo è stato assorbito molto bene e oggi un po' tutti risentono degli effetti positivi del lavoro diurno, che ha permesso alle aziende grossiste di attirare nuove risorse professionali, anche nell'ambito delle famiglie dei proprietari, un tempo allontanate dai disagi di un'attività prevalentemente notturna.

Mercabarca è per il 51% di proprietà del Comune di Barcellona, per il 35% di Mercasa e per il 14% della Regione ma ha una gestione privatistica. Alcune funzioni burocratiche e di controllo sono demandate a organi esterni: comunali, regionali e statali, mentre l'amministrazione è concentrata nell'agevolare al massimo la funzione commerciale e l'attività degli operatori.

Mercabarna una vera e propria città, basti pensare che al suo interno operano 24 tra ristoranti e bar. Dista due chilometri dal porto e altrettanti dall'aeroporto di Barcellona. Ogni giorno entrano al mercato 14mila mezzi tra auto, furgoni e camion e sono presenti mediamente 23mila persone tra grossisti, fornitori, clienti, personale di servizio.

E' una città aperta, in cui ognuno è tenuto a rispettare le regole e ad assumersi le proprie responsabilità, ma in cui ognuno può entrare pagando il biglietto a uno dei cancelli d'ingresso (un po' come in autostrada). La facilità di accesso è, insieme alla forte propensione all'export e all'orario diurno, un altro elemento di successo del mercato. Ristoratori e baristi della capitale catalana accedono ogni giorno per rifornirsi dalle oltre 80 aziende operanti a servizio del settore horeca. All'interno, anche tre piattaforme di supermercati.

I grossisti hanno a disposizione 800mila metri cubi di celle frigo, clienti e fornitori poco meno di 500 posteggi. Ma il Mercabarna offre anche servizi avanzati, come corsi professionali di aggiornamento per tutte le categorie operanti nel Mercato: una formazione mirata ha permesso ai grossisti di aumentare le quote di export. Offre inoltre consulenza e collaborazione ad altri mercati, sia all'interno dei 23 mercati spagnoli del sistema Mercasa, sia - come ha sottolineato il direttore generale Tejero - a mercati stranieri di vari continenti, Cina compresa.

Josep Garcia Quintana, responsabile del settore ortofrutta, ha ricordato anche che decine di migliaia di studenti visitano ogni anno il mercato ricevendo informazioni sugli aspetti salutistici dell'ortofrutta.

La delegazione torinese ha ricevuto importanti spunti di riflessione. Il presidente di APGO Ottavio Guala ha così commentato: "Faremo tesoro di quanto abbiamo visto e sentito a Barcellona. E non solo. A riflessione conclusa, faremo proposte concrete al CAAT. I mercati all'ingrosso in Italia hanno ancora un ruolo importante ma devono darsi una mossa, rinnovarsi, offrire di più agli operatori, ai loro utenti e al territorio sul quale gravitano, coinvolgendo tutte le parti interessate".

"E' stato importante che venisse con noi a Barcellona anche l'assessore del Comune di Torino competente per il commercio e il lavoro, dottor Mangone. La politica non può essere estranea al processo di sviluppo dei Mercati all'ingrosso e dei Centri agro-alimentari. Gli amministratori pubblici debbono essere più vicini alle nostre realtà e noi siamo tenuti a coinvolgerli maggiormente".

La missione è stata organizzata in collaborazione con la società Omnibus Comunicazione.
Data di pubblicazione: