Anche il Prof. Carlo Fideghelli, il coordinatore del tavolo dei lavori, ha manifestato al sua sorpresa per l'elevato numero di partecipanti e per il costante interesse manifestato dall'uditorio.
Un'enciclopedica relazione di Cossio ha aperto i lavori, regalando una dettagliata fotografia della situazione del germoplasma di melograno nel mondo, dalla Cina all'Iran, dagli USA alla Spagna, dalla Turchia a Israele. Poi si è addentrato nel campo delle innovazioni, varietali (Wondeful, Acco, Parfianka) nonché su quelle di processo.
Il convegno ha illustrato i tre anni di attività svolta di concerto dal Vivaio di Maule e da Little Plant di Gianluca De Meo con la consulenza di Ferdinando Cossio.
Non solo dettagli dell'attività svolta, ma analisi della situazione produttiva e dei mercati, informazioni su cultivar, tecniche di coltivazione, commercializzazione, trasformazione, collaborazioni con soggetti e istituzioni scientifiche, fornitori e partner affidabili. Inoltre una rete di collaborazioni internazionali con Spagna, Cina, Israele, USA, che ha permesso l'introduzione di materiale vivaistico qualificato, da Spagna, Israele, USA.
Nella visuale di uno sviluppo a medio termine, è stata realizzata una collezione varietale con oltre 100 genotipi, campo di osservazione del comportamento varietale.
La convinzione che sul melograno ci sia ampio spazio di ulteriore evoluzione varietale è testimoniata dall'attività di miglioramento genetico intrapresa dai vivai Maule e De Meo, che ci si augura darà frutti a lungo termine.
Le innovazioni sul melograno riguardano la genetica, la tecnica colturale (sistemi colturali, irrigazione, diradamento...), gli indici di raccolta (peso degli arilli, grado Brix...), la trasformazione e l'utilizzo di ogni parte della pianta, gli utilizzi funzionali, salutistici e medici.
Dall'approfondita relazione sul Marketing (a cura di Anna Parello della SG Marketing) si è appreso che il consumo del melograno è ormai destagionalizzato, l'importanza della segmentazione dell'offerta e le potenzialità del frutto per le sue qualità salutistiche, edonistiche, per la sua versatilità che fanno si che ci sia una domanda in crescita. Necessario governare la crescita dell'offerta di prodotto e gestire concordemente tutta la filiera.
Giacomo Linoci (Melograno made in Italy), Mattia Onofri (Terremerse) e Dino Bellussi (Pomel) hanno ben delineato come, dopo alcuni anni di esperienza di coltivazione e di ampliamento della produzione italiana, è ormai dimostrata la grande potenzialità di questa coltura nel nostro Paese.
E' stato altresì evidenziata la necessità di puntare su una qualità produttiva risultante da aggiornate tecniche di coltivazione, dal rispetto di specifici parametri di maturazione, da una tecnologia post raccolta che prevede una conservazione in ambienti e con materiali che impediscano la disidratazione dei frutti. Solo con un prodotto di eccellenza e con un sistema commerciale e di promozione integrato (coma Melinda nel melo) si potrà vincere la concorrenza straniera.
Uno spazio di produzione è riservato anche alla coltura biologica, che si sta diffondendo un po dovunque e dovrebbe trovare interessanti risposte di mercato.
Un dettagliata relazione su tutti gli aspetti della difesa fitosanitaria è stata fatta da Luca Gatto, il quale comunque ha rivelato i gravi ritardi della nostra legislazione nella registrazione di prodotti fitosanitari adeguati.
Il padrone di casa, Francesco Maule, ha evidenziato come il valore delle piante si misuri dai seguenti requisiti:
- conformità alla varietà richiesta, completa tracciabilità, dalla pianta madre all'innesto o alla talea, fino alla pianta pronta per la consegna;
- le piante devono essere sane, sia da parassiti evidenti che occulti;
- le piante devono essere adeguate anche da un punto di vista agronomico, cioè non devono essere né troppo giovani né troppo invecchiate.
- piante appena radicate in vasetti di torba, per lo più da ricoltivare, ossia travasare, o da utilizzare per fare astoni a radice nuda;
- piante in vaso 15 vivaio da 2 litri, ottimali per piantare in qualsiasi mese dell'anno su terreno pronto con pacciamatura;
- piante in vaso 20 (19x21) da lt 4,5 più grandi, valide laddove la pacciamatura non è presente o comunque dove è presente, occorrerà aprire un foro maggiore per la messa a dimora;
- piante a radice nuda (astoni) di uno o due anni, ottimali da piantare tra dicembre e aprile (queste frigoconservate) con risultati eccellenti, dalle prove fatte nel melograneto messo a dimora tra il 20 e 25 aprile 2015 presso l'ExoticPlant Vivaio;
- infine, piante in vaso 26, in zolla e in mastello per far fronte alle richieste degli hobbisti.
Carlo Fideghelli ha concluso il convegno prendendo atto delle innovazioni varietali e tecnologiche che hanno rivoluzionato l'approccio a questa coltura ma ha anche espresso preoccupazione sulla capacità di "fare sistema" del nostro settore "creando le necessarie alleanze e sinergie per una gestione efficace delle grandi opportunità che si offrono a questa coltura".