"Almeno in questa prima fase di avvio - commenta a FreshPlaza Francesco Sorace (nella foto sopra), direttore della OP - non possiamo dire che non ci siano state difficoltà nel mercato. La sovrapposizione con il prodotto tardivo dell'altro emisfero non ha facilitato la situazione. Siamo ancora in fase di raccolta, che terminerà intorno al 10 dicembre. Abbiamo registrato problemi di temperature, con scarse ore di freddo e punte di 44 °C, nonché problemi di impollinazione; la qualità del prodotto non ha quindi rispettato gli standard dello scorso anno. E anche in termini di pezzatura, i frutti risultano più piccoli di uno o due calibri".
Sia in termini di produzione sia di prezzi, il direttore della OP segnala almeno un 30-40% in meno rispetto allo scorso anno. "Inoltre siamo partiti circa un mese dopo in confronto alla campagna precedente".
Da un paio di anni, le attività commerciali all'estero della OP Monte si sono spostate a favore dei Paesi arabi (Egitto, Libia ed Emirati Arabi) e dell'Asia, con una presenza anche negli Stati Uniti e in Australia. "In Europa operiamo meno. La Grecia, più competitiva in termini di prezzo, ci sta tagliando fuori dai giochi, negli ultimi anni. In questa campagna ci stiamo muovendo a rilento anche negli Stati Uniti, in quanto il mercato non sta rispondendo come al solito. Fino a una decina di giorni fa erano disponibili ancora giacenze di prodotto cileno e neozelandese. Diciamo che stiamo partendo ora e il clou si registrerà tra fine 2015 e inizio 2016. L'obiettivo per l'attuale stagione è quello di chiuderla nel migliore dei modi, dando ai nostri produttori la giusta remunerazione. La parola d'ordine è e sarà qualità".
In merito alla situazione geopolitica in Libia, Sorace evidenzia che qualche settimana fa ci sono state difficoltà nella commercializzazione, con l'annullamento di qualche carico, e nel relativo export di prodotto in Siria, che avviene tramite la nazione. "Con la Francia operiamo invece poco e l'impatto post-Parigi non lo abbiamo quasi sentito".
In relazione ai consumi, invece, Sorace dichiara: "Si registra un calo. Fisiologico, credo, in quanto il kiwi lo si mangia più volentieri in periodi freddi, come altre tipologie di frutta invernale. Auspico quindi in un'impennata dei consumi in concomitanza di una flessione delle temperature".
Il direttore della OP racconta inoltre della visita in azienda degli esperti dell'Organismo di Ispezione e Quarantena Cinese (AQSIQ) relativamente ai protocolli su kiwi e arance, un tour che ha coinvolto Sicilia (cfr. FreshPlaza del 16/11/2015), Basilicata (cfr. FreshPlaza del 18/11/2015), Veneto, Abruzzo e, appunto, Calabria.
"Non penso che avremo il via libera dell'Organismo per questa campagna - spiega Sorace - ma siamo fiduciosi di essere in linea con le altre Regioni rispetto agli standard richiesti. Il mercato cinese, come tutta l'area asiatica, rappresenta per noi un importante sbocco commerciale. Siamo penalizzati dal fatto di non poter ancora entrare in Cina, perché da un paio di anni partecipiamo alla fiera di Hong Kong e abbiamo raccolto numerosi contatti con i quali purtroppo non abbiamo ancora potuto concretizzare le spedizioni".
Secondo il direttore, i mercati asiatici sono di rilievo soprattutto per le movimentazioni di kiwi giallo, che automaticamente hanno fatto da apripista anche a quelle di kiwi verde. "Tra le particolarità da segnalare, questi Paesi ci richiedono una maggiore inventiva nel packaging. Abbiamo proposto un box chiuso da 5 kg per il kiwi giallo destinato a Hong Kong, mentre per il verde utilizziamo l'imballaggio standard da 10 kg o le padelle".
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