Dopo aver impiantato le prime piante innestate nel 2011, l'agronomo ha sviluppato un frutteto da circa tremila piante su una superficie di 7mila metri quadrati.
Sopra: come si presentava il frutteto di kaki a dicembre 2013, primo anno di produzione. Sotto: lo stesso frutteto a novembre 2015, terzo anno di produzione.
"Ho optato per una forma di allevamento a Y, con piante di altezza contenuta (inferiore ai 2,5 metri) e sesto d'impianto fitto (3 metri tra le file x 70 centimetri sulla fila). In questo modo, ho ottenuto una resa elevata, di circa 18-20 kg a pianta, al contempo rendendo agevole l'operazione di raccolta. Il 90% dei frutti - di varietà spagnola Rojo Brillante - è stato raccolto direttamente da terra mentre il 10% con l'aiuto di un piccolo carrello posto dietro il trattore".
Sin dal primo anno, inoltre, è stata adottata la tecnica della non coltura del terreno. Dopo una grandinata che ha colpito l'impianto nel 2014, si è proceduto con una drastica potatura. I risultati produttivi del 2015 ne hanno beneficiato: "I frutti ottenuti - spiega l'agronomo - sono di grande calibro, circa 250-350 grammi di peso l'uno. Il raccolto è cominciato in data 8 dicembre 2015. Conferiremo la merce a un'organizzazione di produttori per la successiva commercializzazione".