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"Iniziativa "Buoni e Giusti Coop"

"Claudio Mazzini (Coop Italia): "Vogliamo che l'azienda sana scacci quella cattiva e non viceversa"

In riferimento alla campagna di Coop Italia "Buoni e giusti Coop", progetto ideato per contrastare il lavoro nero, FreshPlaza ha intervistato Claudio Mazzini, referente nazionale Ortofrutta di Coop Italia.

La campagna prevede, per 13 filiere ortofrutticole individuate dalla catena Coop Italia in collaborazione con l'Ente di ispezione e certificazione Bureau Veritas, controlli a tappeto in occasione delle stagioni produttive di ogni filiera. Le verifiche saranno effettuate non soltanto sui fornitori di prodotti a marchio Coop, ma su tutti, sia a livello nazionale che locale, per un totale di 832 fornitori, cui fanno capo oltre 70.000 aziende agricole. Le 13 filiere ortofrutticole sono quelle di: clementine, arance, fragole, pomodori da passata, pomodori pachino, meloni, angurie, uva, patate novelle, cavoli, finocchi, zucchine, lattughe.



"L'intento principale - spiega Mazzini - è quello di evitare il rischio che l'azienda cattiva scacci quella buona, operando distorsioni illecite su una delle voci di maggior rilievo per le imprese agricole, quella dei costi di manodopera, che incidono anche fino al 50%. Il problema non sta tanto in determinate aree geografiche del Paese; è piuttosto collegato in maniera direttamente proporzionale al diminuire della specializzazione richiesta nella manodopera impiegata sui campi. Noi vogliamo promuovere la legalità e il rispetto dei diritti, facendo sì che l'azienda sana scacci dal sistema quella cattiva e non viceversa" (un concetto ribadito anche in occasione dell'intervento di Mazzini alla 67ma Assemblea Fruitimprese - vedi articolo correlato).


Claudio Mazzini durante il suo intervento alla 67ma Assemblea Fruitimprese.

I primi riscontri a questa iniziativa di Coop Italia sono stati largamente positivi, sia dal mondo sindacale sia da quello produttivo: "Il tema è molto sentito. C'è una richiesta di legalità e trasparenza da parte della società civile nel suo complesso - sottolinea Mazzini - Un tempo, fenomeni come il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura erano problematiche sottotraccia; oggi invece sono arrivate alla ribalta non soltanto dei mezzi d'informazione, ma del Legislatore. Ritengo che questo sia un fatto molto positivo, perché, come dichiarato anche dal Ministro Martina in occasione della presentazione ufficiale del progetto (cfr. FreshPlaza del 18/03/2016) tutto ciò può innescare una competizione a chi fa meglio, volta in positivo".


La presentazione del progetto al Mipaaf.

L'aderenza a standard di legalità ed eticità è divenuta, per i fornitori Coop Italia, un elemento contrattuale, con tutte le conseguenze del caso. Questa esigenza di controllo, del resto, non interessa solo Coop Italia, ma tanti altri retailer in tutta Europa: "Diciotto anni fa, nel 1998, quando come agronomo di Coop Italia parlavo alle imprese di queste istanze richieste dai distributori, mi guardavano quasi come fossi un marziano. Oggi vedere che anche altri richiedono i medesimi requisiti non farà che crescere e migliorare l'intero sistema ortofrutticolo".

Ai fornitori di prodotti a marchio Coop, la cooperativa ha chiesto un ulteriore passo avanti: quello di aderire alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità; su questo aspetto, il referente nazionale Ortofrutta sottolinea: "Questo sistema, voluto dai Ministeri delle Politiche agricole, del Lavoro e dell'Economia, andrebbe però semplificato e adeguato alle caratteristiche delle imprese ortofrutticole. Oggi richiede infatti anche alcuni requisiti poco pertinenti, che rendono questa strada a volte difficile da percorrere. Credo che per aumentare la massa di aziende iscritte, tutte le procedure vanno rese più snelle e agevoli, perché parliamo di grandi numero che potrebbero anche inceppare l'intero meccanismo di adesione alla Rete. Dovremmo imparare a essere più 'anglosassoni', in questo campo: poche regole certe, ma pieno controllo circa il loro rispetto e applicazione. Attenzione alle misure troppo draconiane; il Legislatore deve prevedere, insieme ai divieti e alle proibizioni, anche delle alternative oggettivamente fattibili".