Prezzi rasoterra per meloni e angurie: due prodotti altamente stagionali messi sotto scacco dal meteo
In questi giorni, sulla piazza del capoluogo emiliano, si parla di quotazioni che per un prodotto retato, di altissimo livello, superano a malapena l'euro al chilo e al massimo arrivano a 1,10 euro/kg, poi a scendere man mano che diminuisce la qualità. Per dei meloni lisci si parla invece di poche decine di centesimi di euro al chilo in più: 1,50 euro/kg, mentre la massa oscilla tra 1,20 e 1,30 euro/kg. Quotazioni decisamente basse.
Ancora peggio vanno le angurie, per le quali si segnalano scambi fermi e quotazioni sotto l'euro al chilo, decisamente poco. Quelle locali, ancora di alta qualità, vengono scambiate intorno a 60 eurocent al chilo, mentre per portarsi a casa un chilo di angurie siciliane bastano 50 centesimi di euro; questo a patto di avere un prodotto di qualità al top, altrimenti i prezzi risultano ancora inferiori.
"Per questi prodotti, la stagionalità è tutto", chiosa Mainetti, individuando la regione di quotazioni simili: l'andamento meteo particolarmente anomalo e che si protrae ormai da diverse settimane. "Avreste voglia di mangiare del melone o una fetta d'anguria, la sera, a 18 gradi?"; una domanda retorica quella del grossista: ipso facto, ecco i bassi prezzi.
La speranza però è l'ultima a morire. "Se – riprende - il meteo cambia (volgendo al bel tempo stabile, con temperature almeno nella media stagionale, ndr) allora la situazione può cambiare radicalmente, con una domanda maggiore e un'offerta minore, visto e considerato che il maltempo ha causato anche danni alle produzioni", specie negli areali del Nord.
Tuttavia a stagione ormai avviata, è una corsa contro il tempo: "la situazione deve però cambiare nel giro di 7/8 giorni. Se entriamo nel mese di luglio con prezzi ancora al chiodo, allora lo scenario si farebbe decisamente preoccupante", conclude il grossista.