Sul primo versante, riprende, "vogliamo darci degli standard di qualità elevati certificando l'intera filiera, perché la nostra è l'unica produzione che può essere certificata dall'inizio alla fine, dal compost al fungo: l'unica in cui è noto e certificabile anche il terreno. Come consorzio ci siamo dati un disciplinare produttivo che dimezza i limiti di tolleranza ammessi per legge. Il nostro è un consorzio aperto, nella speranza che di qui passi prima o poi il 100% della produzione italiana di funghi".
Il secondo versante, quello del consumo, è probabilmente quello più ostico. "In Italia - sottolinea Mattozzi - c'è un consumo pro capite di funghi insolitamente basso, di appena 1 chilo all'anno contro ad esempio i 4 e oltre in Inghilterra. Vogliamo sensibilizzare i consumatori, perché probabilmente non sanno quanto i funghi possano essere salutari, e sta noi presentarli come un prodotto semplice leggero e nutriente. Perché se presentiamo il fungo come viene fatto in Germania o in Inghilterra, sempre all'interno di salse o in piatti molto complessi, la nostra sarà una battaglia persa".
Proprio per questo, in occasione della fiera Macfrut, il Fungo Italiano Certificato ha organizzato per il pomeriggio di giovedì 15 settembre 2016, dalle 16.30 nell'area meeting del padiglione B5, un convegno (clicca qui per scaricarne la locandina) cui parteciperanno anche la Fondazione Veronesi e l'Università di Padova. "Abbiamo coinvolto l'Università - conclude il presidente - perché portasse avanti una ricerca sulle caratteristiche nutrizionali dei funghi, e giovedì ne presenteremo i dati. Una simile attività di ricerca non sarebbe stata possibile se non ci fossimo uniti in un Consorzio".
Al Macfrut il Consorzio Fungo Italiano sarà nel padiglione D5, stand 164.
Contatti:Fungo Italiano Certificato (Fungo Italiano soc. consortile)
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