Nocciolo: trattamento termico in vivaio per controllare la necrosi batterica
I tecnici del settore Sviluppo e Ricerca sulla nocciola dell'azienda Ferrero SpA (Alba, CN) insieme ai ricercatori del CREA di Caserta hanno valutato l'efficacia di un trattamento termico del materiale di propagazione per prevenire la batteriosi del nocciolo.
Per la sperimentazione sono stati utilizzati polloni di un anno di sei cultivar (Tonda Gentile delle Langhe, Tonda Gentile Romana, Tonda di Giffoni, Mortarella, Camponica e San Giovanni); i polloni sono stati trattati con acqua calda saggiando diverse combinazioni di temperatura (42, 46, 50°C) e durata del trattamento (30 e 45 min). Dopo il trattamento termico, i polloni sono stati trapiantati.
Dai risultati è emerso che il trattamento termico ha ridotto significativamente la presenza di questo patogeno nelle gemme di tutti i polloni e nessun segno di infezione è stato osservato nell'anno successivo al trattamento. Nella prima stagione dopo il trattamento termico, la mortalità delle piante era significativamente più alta per i polloni trattati a temperature superiori a 46°C, con solo il 38% e il 7% di piante vive a fine stagione per Tonda Gentile delle Langhe e Tonda Gentile Romana, rispettivamente.
Lo sviluppo dei polloni è stato significativamente influenzato dai trattamenti solo durante il primo anno, poiché dal secondo anno le differenze erano dovute solo alla cultivar. L'analisi delle componenti principali ha indicato che Tonda Gentile delle Langhe è la cultivar più sensibile al diverso trattamento termico sia per quanto riguarda la crescita vegetativa sia per la mortalità delle piante.
Anche l'analisi statistica ha suggerito che questa tecnica può essere applicata sul materiale vivaistico per diminuire il rischio di diffusione di X. arboricola pv. corylina. In particolare, il trattamento con acqua calda a 42°C eseguito per 45 minuti è risultato la combinazione ottimale per garantire il corretto sviluppo della pianta con un basso rischio di diffusione del patogeno.
I ricercatori concludono: "Il materiale di propagazione trattato termicamente potrebbe essere considerato sicuro abbastanza da poter essere trasferito e utilizzato in quelle zone e Paesi in cui la possibile introduzione del batterio rappresenta una grande preoccupazione."
Fonte: Michele Pisetta, Ivan Albertin, Milena Petriccione, Marco Scortichini, 'Effects of hot water treatment to control Xanthomonas arboricola pv.corylina on hazelnut (Corylus avellana L.) propagative material', August 2016, Scientia Horticulturae, Vol. 211, pag. 187–193. www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0304423816304186