Progetto VALORTI: estrazione di poliacetileni dalla carota
Le carote, per il loro grande consumo, sono considerate la principale fonte alimentare di poliacetileni. Nelle carote i principali poliacetileni sono tre, Falcarinolo, Falcarindiolo e Falcarindiolo-3-acetato.
Falcarinolo e falcarindiolo sono stati identificati come componenti antifungini in molte piante della specie Apiaceae. Falcarindiolo è il responsabile del sapore amaro delle carote che è particolarmente forte quando le carote sono state esposte a stress abiotico cioè, quando c'è una carenza o un eccesso di alcuni nutrienti o di acqua. Falcarindiolo-3-acetato è meno attivo rispetto agli altri poliacetileni; in realtà ancora oggi non si conosce bene la sua funzione, anche se nelle piante è sempre presente insieme al falcarinolo e al falcarindiolo.
Le carote sono la principale fonte di carotenoidi in Europa e Nord America ed è ipotizzabile che il falcarinolo sia invece il principale responsabile dell'effetto benefico sulla salute dell'uomo. Questa ipotesi si basa sul fatto che un'alimentazione ricca di carote previene le patologie tumorali, mentre altrettanto non si verifica quando la dieta viene costituita da un semplice supplemento di carotenoidi.
L'attenzione del mondo scientifico si è incentrata sul falcarinolo perché è una molecola bioattiva che ha dimostrato avere una pronunciata attività citotossica, in vitro, contro diversi tipi di cellule tumorali.
Daniela Spera, Direttore del Consorzio di Ricerche Applicate alla Biotecnologia (CRAB), dichiara: "Nell'ambito del progetto VAL.OR.T.I. per la VALorizzazione dei prodotti ORticoli del Fucino promosso dall'Azienda Covalpa Abruzzo si è cercato di ottimizzare un metodo UPLC-ESI/MS (Ultra Performance Liquid Chromatography-ElectroSpray Ionisation/Mass Spectrometry) per l'identificazione e la quantificazione del falcarinolo negli estratti di carote fresche e surgelate e individuare varietà di carota a più alto contenuto di fitonutrienti, ed in particolare di falcarinolo".
Sono state analizzate alcune varietà di carote (tipologia arancione, gialla e bianca) coltivate in diversi condizioni individuate nel progetto, in quanto la qualità intrinseca ovvero il valore nutrizionale legato al contenuto ed alla biodisponibilità dei nutrienti può essere influenzato da diversi fattori, varietali, pedoclimatici e tecnologici.
Fra le diverse tipologie saggiate, quelle arancioni, sono risultate le più ricche in falcarinolo. La Maestro è una varietà di carota presente sul mercato, essa presenta all'analisi valori di falcarinolo intorno a 3 mg/100g di peso fresco; mentre la varietà Bangor F1 ha presentato valori 1,4 - 8 mg/100 g di peso fresco a seconda della provenienza legata alle differenze pedoclimatiche.
Inoltre il contenuto di falcarinolo è cambiato anche con la lavorazione del prodotto: nelle carote Bangor F1 tagliate a rondelle (disco) il falcarinolo è stato di circa 1,2 mg/100g di peso fresco; mentre nella stessa varietà tagliate a cubetti il contenuto di falcarinolo è stato inferiore rispetto alla tipologia tagliata a disco (ca. 0,5 mg/100g di peso fresco).
Per la tipologia carote gialle, varietà Mellow-Yellow F1, non sono state riscontrate differenze sostanziali, il contenuto di falcarinolo è risultato 1,3 mg/100g di peso fresco. Non sono state evidenziate differenze nel contenuto di falcarinolo, tra carote fresche e carote surgelate tagliate a dischi, della stessa varietà Mellow-Yellow F1.
Daniela Spera aggiunge: "La tecnica analitica Electrospray Ionisation collegata allo spettrometro di massa (ESI-MS) accoppiata al sistema cromatografico ultraperformante è una tecnica precisa, accurata e sensibile, offre una elevata selettività rispetto alle altre tecniche HPLC. Grazie alla sua elevata selettività la tecnica potrebbe essere applicata per la determinazione dei poliacetileni anche in altre specie vegetali e rappresentare un nuovo metodo di analisi per la ricerca e l'industria alimentare."
Le attività di sperimentazione nell'ambito del progetto VALORTI erano volte anche alla creazione di una filiera innovativa nel settore ortofrutticolo e della trasformazione, mirando alla ricerca delle varietà di carota che preservino la maggior quantità di micronutrienti dopo le lavorazioni, nello stesso tempo individuando le metodologie di coltivazione e le tecniche necessarie all'estrazione di molecole di interesse.
"Infine, gli stessi produttori e trasformatori – conclude Spera- potranno beneficiare di questi risultati potendo scegliere la varietà a seconda della richiesta, delle caratteristiche pedoclimatiche e dell'idoneità di lavorazione della materia prima".
Contatti:
Daniela M. Spera, Direttore
Consorzio di Ricerche Applicate alla Biotecnologia – CRAB
Via S. Pertini, 106
67051 Avezzano
Tel.: (+39) 0863 412296
Fax: (+39) 0863 412300
Email: [email protected]
Web: www.crabavezzano.it