Micropropagazione degli agrumi: un'innovazione made in Calabria
"Abbiamo deciso di realizzare il nostro laboratorio perché bisogna essere al passo. Essendo un vivaio certificato, il reperimento del materiale di partenza per la propagazione delle piante di agrumi è sempre più difficile. Per varie ragioni, non ultima la recente partita di semi della California, bloccata alla dogana per il problema del citrus greening. Ci vorranno anni prima che la situazione si blocchi: tutti i portinnesti in arrivo da quell'area non si possono quindi né reperire né utilizzare. E non ci sono campi di collezione in Italia o in Europa". Così spiega a FreshPlaza Emanuela Milone, agronomo e tecnico del laboratorio di micropapagazione presso i vivai omonimi. "In questi casi, l'unica opportunità di propagare questi portinnesti è la micropropagazione e non esistono laboratori in Italia che lavorano gli agrumi".
Emanuela Milone (a destra) insieme al padre Carlo e alla sorella Maria Grazia.
Durante i suoi studi universitari, Emanuela ha avuto la fortuna di imbattersi in questa tecnica e di innamorarsene. "Ho fatto il tirocinio in un laboratorio commerciale e, durante la mia tesi sperimentale sul risanamento, ho voluto lavorare sugli agrumi per legare la mia passione alle mie radici. Forte di questa esperienza, appena c'è stata la possibilità, in azienda abbiamo creato un nostro laboratorio. Anche se il nostro fabbisogno aziendale attuale è inferiore rispetto al potenziale produttivo del laboratorio, è stato progettato per produrre più del triplo delle piante. L'idea del sovradimensionamento è dovuta infatti non solo all'obiettivo dell'autosostentamento del nostro vivaio, ma a quello di diventare un'azienda di servizi per altre realtà".
La micropropagazione è una tecnica che costa molto, per cui se non si gioca sui grandi numeri, rimane poco. "Produrre solo per l'autosostentamento del nostro vivaio non avrebbe portato un guadagno e non avremmo mai potuto ripagare i costi di investimento iniziali che abbiamo sostenuto".
Per una questione geografica, sugli agrumi non lavora quasi nessuno nel nostro Paese. E' questa la caratteristica distintiva del laboratorio di micropropagazione dei Vivai Milone, assieme all'innovazione. "In Italia non c'è un'applicazione commerciale della propagazione degli agrumi. Inoltre, le specie agrumicole non si adattano facilmente alle condizioni in vitro, per cui il lavoro è sperimentale".
Che cos'è la micropropagazione
La micropropagazione è una delle applicazioni delle colture in vitro. È una tecnica di moltiplicazione clonale rapida che parte da un'attenta selezione della pianta da moltiplicare (pianta madre), in base a caratteristiche genetiche e fitosanitarie. Dalla pianta madre viene quindi selezionata una porzione (espianto) dalla quale prenderà il via la propagazione vegetativa, cioè l'ottenimento di un grande numero di individui (cloni) con le caratteristiche genetiche uguali a quelle della pianta madre.
La micropropagazione è un'alternativa quando non ci sono altre strategie valide, ad esempio per specie recalcitranti ad altri metodi di propagazione: "Infatti, può succedere - aggiunge Emanuela - che il seme abbia scarsa germinabilità, la talea non emetta le radici, l'innesto non attecchisca. Può però diventare un metodo di accompagnamento ad altre tecniche di propagazione, nel momento in cui si ha bisogno di tante piante in poco tempo. Lavorando con materiale molto piccolo e in forzatura, i tempi sono rapidi".
Nei sistemi di micropropagazione si individuano quattro fasi successive: sterilizzazione e stabilizzazione in vitro; mantenimento e moltiplicazione; radicazione; ambientamento o acclimatazione.
Sopra e sotto: tunnel di ambientamento o acclimatazione.
Laboratorio
La struttura che accoglie il laboratorio di micropropagazione è una serra agricola, già esistente, in vetro e metallo, oggi riadattata ad ambienti per la micropropagazione delle piantine vivaistiche. Oltre ai locali di laboratorio, sono previsti 250 metri quadrati per l'ambientamento delle piantine micropropagate.
Sopra e sotto: interno delle camera di crescita.
Le scelte innovative adottate nella realizzazione del laboratorio sono volte ad applicare soluzioni che possano garantire la massima efficienza della struttura, nell'ottica della produttività, del contenimento dei costi di gestione, del risparmio energetico e quindi della sostenibilità in senso lato. Le due camere di crescita al cui interno è necessario mantenere una temperatura costante di 24 °C per 12 mesi all'anno, ad esempio, hanno pareti coibentate con un sistema particolare in modo da richiedere l'intervento del condizionamento il meno possibile; inoltre sono interamente illuminate con luce a led.
Diretto da Emanuela, vi lavora un team di giovani. "Formarli è stato uno step fondamentale, in quanto per operare in vitro sono necessarie regole ferree".
Infine, c'è da sottolineare che il laboratorio si occupa di micropropagazione e, grazie all'esperienza del tecnico che lo segue, sarebbe in grado - tramite la tecnica del microinnesto - di risanare gli agrumi infetti.
Contatti:
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