Castagne: 95% in meno di produzione a livello nazionale
A confermare a FreshPlaza la drammaticità della situazione è un produttore campano. "Si registra il 95% in meno di produzione a livello nazionale, non solo in Campania. Il 5% è rappresentato dai volumi registrati a Cuneo, nell'area del Mugello e di Bologna. E' la quinta stagione di fila in cui registriamo serie difficoltà. Tutto ciò ha severe conseguenze: abbandono totale sia dei castagneti sia delle attività produttive".
Non ci sono soluzioni, quindi. "Lo scorso anno potevamo almeno parlare di trattamenti; ma quest'anno trattare un prodotto che non è sulla pianta, per mancanza dei ricci, è praticamente impossibile. L'assenza del riccio si spiega perché, oltre a uno stress vegetativo e a quello dovuto al cinipide, si è aggiunto un clima freddo in fase di fioritura, la quale non è andata a buon fine".
Lo squilibrio climatico sta creando non pochi problemi alle piante in pieno campo, che si tratti di castagni o altri alberi da frutto. "Basti pensare che negli ultimi giorni, nel salernitano, si sono registrati 32°C e siamo quasi a novembre. Impensabile!".
Come spiega il produttore campano, man mano che passano gli anni l'Italia viene tagliata fuori dalla fetta di mercato che occupava in precedenza, a favore di Grecia, Turchia, Spagna e Portogallo. "Soprattutto in Portogallo le castagne ci sono. Sui mercati italiani è presente di conseguenza quasi esclusivamente prodotto di importazione. Sono certo però che in futuro ci saranno ancora buone annate".
Nel corso del 2015, nonostante la parziale ripresa della produzione nazionale, l'Italia ha importato oltre 32 milioni di chilogrammi di castagne (ne importavamo 6 milioni di chilogrammi nel 2010).