

La soluzione sembrava essere dunque quella di mettere in contatto direttamente il produttore con il consumatore, bypassando la filiera, con ovvi vantaggi di qualità e di costo sia per chi consuma sia per chi produce. Ma come fare?
"La soluzione - prosegue Osvaldo - mi è sembrata semplice e intuitiva: far sì che chiunque, ovunque si trovi, possa diventare agricoltore e coltivare la propria frutta in modo naturale. La differenza è che, al posto del trattore, l'utente Biorfarm utilizza lo smartphone".

Osvaldo DE Falco presenta per la prima volta Biofarm ai partners del Food Accelerator Program di H-Farm & Cisco.
Dal campo alla tavola con un click, ma cos'è Biorfarm?
"Su Biorfarm.com chiunque può adottare degli alberi da frutta, crearsi un frutteto digitale, seguire la coltivazione biologica direttamente dagli agricoltori locali che aderiscono alla piattaforma, e poi ricevere comodamente a casa i frutti dei propri alberi, freschi e naturali".

"Andando su Biorfarm.com si può creare una piccola produzione biologica scegliendo tra clementine, arance, limoni, ulivi secolari, mele Fuji, Golden, Renetta del Canada e pere. Ogni albero adottato dà diritto a parte del raccolto, garantendo una fornitura periodica della propria frutta di stagione, che arriva direttamente a domicilio entro 48 ore dalla raccolta".
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Il profilo degli utenti Biorfarm
"Gli utenti sono in costante crescita, ma è soprattutto il legame duraturo che si crea con l'agricoltore ad avere il suo peso, oltre al fatto che Google annia cominciato a interessarsi della startup. C'è chi ordina dall'estero; per la maggior parte donne. Molti sono i regali, dalla zia che dona un albero al nipotino, al figlio che regala un arancio alla mamma 'per riscoprire i sapori della frutta fresca di un tempo'. C'è anche chi sceglie gli alberi come bomboniere di nozze e dirigenti che li regalano per Natale ai propri dipendenti".

Progetti futuri
La startup, composta da quattro ragazzi ha da poco vinto il Food Accelerator Program di H-Farm e Cisco, che darà loro le risorse necessarie per crescere, arrivare a marzo con un business model perfezionato e un prodotto nuovo.
"Da poco ci siamo trasferiti in Veneto, dove abbiamo un ufficio e, tra pochi mesi, saranno online due nuove aziende agricole bio, una dalla Sicilia con limoni e mandorle, una dalla Puglia con il vino. Stiamo lavorando per rivoluzionare il modo in cui le persone si approcciano agli acquisti dei prodotti alimentari biologici. Quello che vogliamo realizzare è la più grande azienda agricola condivisa, che dia la possibilità agli utenti di conoscere il proprio agricoltore e di conseguenza il cibo che si porta a tavola. Per ora abbiamo raccolto diverse adesioni e stiamo valutando le aziende agricole biologiche che sceglieremo come partner. Entro gennaio selezioneremo 30/35 agricoltori nazionali con cui intraprendere questa nuova avventura. L'agricoltore metterà la sua esperienza, noi la tecnologia, il packaging e la logistica".

Le sfide
"Dopo solo un mese all'interno dell'incubatore abbiamo avuto la possibilità di confrontarci costantemente con mentor, tutor, imprenditori e investitori internazionali che ci hanno aiutato a perfezionare il modello di business. Con l'investimento iniziale di H-Farm costruiremo una rete di agricoltori biologici che, grazie alla nuova piattaforma, potrà offrire agli utenti una fornitura di frutta fresca di stagione costante e diretta, unita ad un'esperienza interattiva unica, capace di coinvolgere emozionalmente".
"Le sfide più impegnative che si prospettano sono duplici. In primis selezionare un partner logistico affidabile e capace di coniugare le esigenze del corriere espresso con quelle della catena del fresco. Inoltre stiamo studiando per migliorare il packaging e soddisfare le richieste di frutta estiva, oltre che i sempre maggiori utenti esteri che chiedono di diventare agricoltori digitali".
Sembra allora un paradosso, quello di Internet che restituisce un contatto umano, ormai perso nelle grandi città. E la strategia di Biorfarm punta proprio su questo: farci riavvicinare a qualcosa che prima ci apparteneva; investire nella tradizione, ma in modo nuovo; tornare alla terra, nel vero senso del termine, presupponendo però una visione differente, digitale. La digitalizzazione applicata all'agricoltura quindi riconsegna alle persone qualcosa che sembrava perso. Sarà questa la strada per l'agricoltura di domani?
Biorfarm
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