"In seguito l'attenzione è stata focalizzata sulla presenza di numerosi fori sulla corteccia, con emissione di linfa imbrunita - continua il dirigente - ed è stato identificato l'agente responsabile. Si tratta del coleottero scolitide Xylosandrus compactus Eichhoff, che penetra nel legno producendo delle gallerie".
Esemplare femmina.
L'insetto, da quanto emerso, sarebbe già stato segnalato negli anni scorsi in Campania, Lazio, Toscana e Liguria. Come è noto il carrubo, albero simbolo del territorio che conferisce alle campagne ragusane paesaggi unici al mondo, vive in terreni seminativi, in prati-pascoli, a volte in associazione con l'olivo, nonché in terreni incolti. L'infestazione riguarda anche piante di età secolare.
Fori con essudato.
Il monitoraggio eseguito dal Servizio Fitosanitario Regionale, tramite l'Unità Fitosanitaria Periferica di Ragusa e l'Osservatorio per le malattie delle Piante di Acireale ha consentito di rilevare una prima distribuzione dei focolai d'infestazione, prevalentemente localizzati nell'agro di Scicli e Modica.
L'area interessata è estesa oltre 3.400 ettari, ma l'infestazione non è uniforme, bensì a macchia di leopardo, con un'incidenza che in alcuni carrubeti raggiungere il 20% di piante con sintomi.
E' stata quindi redatta ed inviata al Mipaaf la notifica ufficiale del ritrovamento (per il successivo inoltro alla Commissione UE) che descrive lo stato dei focolai d'infestazione. Successivamente è stata avviata l'attività di informazione e predisposta la necessaria sinergia con il Dipartimento Agricoltura Alimentazione e Ambiente dell'Università di Catania per proseguire le indagini volte ad un maggior approfondimento della biologia dell'insetto e a ricercare eventuali strategie d'intervento.
Come si comporta questo coleottero e perché è infestante?
"La femmina è responsabile dell'infestazione scavando una breve galleria che si allarga in una camera di allevamento - risponde Campo - dove avviene l'ovideposizione. Essa inocula dei funghi, detti 'ambrosia', che invadono i tessuti legnosi e servono da nutrimento per le larve. I propaguli dei funghi vengono trasportati dalle femmine. Una volta che il fungo si è sviluppato nella galleria, la femmina depone le uova. Poi scava altre gallerie per favorire lo sviluppo delle larve. La presenza dell'infezione fungina è palesemente visibile come un imbrunimento dei tessuti legnosi superficiali, scortecciando la zona intorno ai fori".
Infezione fungina.
"I maschi nascono per partenogenesi arrenotoca, cioè da femmine non fecondate, e sono privi di ali; si accoppiano all'interno delle gallerie di allevamento. Le femmine, che siano state fecondate o meno, volano alla ricerca di nuovi siti di ovideposizione, sulla stessa pianta o su quelle vicine e sfruttano il vento per spostarsi a maggiori distanze. Il ciclo di sviluppo (da uovo ad adulto) in condizioni favorevoli può completarsi in circa 28 giorni. Non abbiamo ancora dati certi su alcuni aspetti del ciclo biologico nel nostro ambiente, come ad esempio il numero di generazioni che può svolgere, in che stadio passa l'inverno e il periodo in cui escono i nuovi adulti dagli organi infestati".
Larve.
Sempre secondo quando riferito dall'Osservatorio di Acireale, "i disseccamenti della chioma sono dovuti alle gallerie che interrompono il flusso della linfa e probabilmente anche alla presunta patogenicità dei funghi simbionti trasmessi dalla femmina".
Un (coleottero) killer venuto da lontano
Xylosandrus compactus è una specie originaria di aree tropicali e subtropicali dell'Asia; si è naturalmente diffuso o è stato introdotto in diversi paesi: Africa, Oceania, Nord e Sud America, Isole del Pacifico, Antille, etc. La diffusione di malattie e parassiti delle piante è, come ben noto, rappresentata dagli enormi flussi di scambi commerciali intercontinentali. I principali vettori sono i vegetali infestati, gli imballaggi e i mezzi di trasporto. Gli agenti patogeni raggiungono zone geografiche anche molto lontane dal loro areale di origine. Nei nuovi ambienti, questi parassiti, non trovano antagonisti naturali ed il gioco è (tristemente) fatto!
Xylosandrus compactus è altamente polifago: sono noti oltre 200 piante ospiti apparteneti a diverse famiglie botaniche. In Italia è stato riscontrato sull'alloro, carrubo, leccio, cipresso e viburnum.
Quali sono le misure di contenimento e cosa si può fare nel concreto?
"La lotta a questo fitofago non è facile per diverse ragioni - precisa Campo - In Italia nessun prodotto insetticida è autorizzato sul carrubo e su questo specifico insetto. Tra l'altro non ci sono sostanze attive in grado di penetrare attraverso la corteccia e arrivare all'interno delle gallerie dell'insetto. In ogni caso i trattamenti potrebbero svolgere solo una limitata azione preventiva, agendo sulle femmine che si posano sui rami per avviare lo scavo di nuove gallerie. Ma questa è una strada insostenibile da un punto di vista ambientale per gli effetti tossici sulla fauna selvatica, le api e gli animali al pascolo".
"Su alcuni insetti si può utilizzare il metodo della cattura di massa degli adulti in volo con sostanze attrattive ed apposite trappole, ma nei confronti di questo coleottero non si conoscono attualmente attrattivi dotati di grande efficacia. Semmai possono essere catturati, ma certamente non in grosse quantità, con semplici trappole artigianali (bottiglie di plastica) attivate con etanolo, al fine di individuare i periodi in cui escono dai rami delle piante infestate.
"Inoltre, da fonti bibliografiche si evince che gli antagonisti naturali, insetti predatori o parassitoidi di questa specie, non riescono a contenere spontaneamente le infestazioni. Xylosandrus compactus è essenzialmente un parassita da debolezza che predilige piante che hanno subito uno stress fisiologico dovuto a condizioni climatiche, quali siccità, e a condizioni agronomiche non ottimali. Si raccomanda, pertanto, di asportare entro il mese di febbraio i rami infestati e bruciarli immediatamente, oltre che attuare tutte quelle pratiche agronomiche che mettano gli alberi nelle migliori condizioni vegetative".
Precauzioni da osservare strettamente:
- mantenere le piante nelle migliori condizioni fisiologiche possibili: ridurre traumi, potature eccessive, costipazione del terreno, danni meccanici a radici e colletto, danni da fuoco;
- effettuare, per quanto possibile, irrigazioni estive di soccorso, soprattutto in estati molto siccitose;
- somministrare una concimazione organica autunno-vernina;
- tagliare e distruggere entro febbraio-marzo rami e branche attaccate
Assessorato Regionale dell'Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea
Dipartimento Regionale dell'Agricoltura
Servizio 4 – Servizio Fitosanitario Regionale e Lotta alla Contraffazione
Osservatorio per le Malattie delle Piante di Acireale
Via Sclafani, 32/34 – 95024 Acireale (CT)
Tel.: +39 095 894538 - Fax: +39 091 7523981
Unità Periferica Fitosanitaria di Ragusa
Contrada Fanello c/o Mercato Ortofrutticolo di Vittoria - 97019 Vittoria (RG)
Tel./Fax: +39 0932 981081
Le foto riportate nel testo sono state gentilmente fornite dal dr. Giuseppe Campo dell'Osservatorio per le Malattie delle Piante di Acireale.
Autore: Gaetano Piccione