Verona fa scuola: siglato il contratto per 25mila lavoratori agricoli
"Un risultato di grande importanza, che migliora in modo significativo le condizioni di lavoro degli operai agricoli della provincia di Verona e, più in generale, incoraggia la stagione di rinnovi dei contratti provinciali agricoli". Così si è espresso Luigi Sbarra, segretario generale della Fai Cisl, commentando il rinnovo del contratto provinciale agricolo di Verona, sottoscritto da Fai Cisl e Uila Uil, che coinvolge 25mila lavoratori.
E' strana la situazione italiana, dove il contratto nazionale non ha forza, mentre tutto si gioca a livello provinciale. Vero che l'agricoltura di Verona non è come quella di Ragusa, però che ci debbano essere 90 contratti potenzialmente diversi pare un'esagerazione. La firma di Verona viene considerata importante, perché può rappresentare un esempio per le altre province, considerato che, su 90, sono pochissime quelle che hanno rinnovato il contratto.
"E' un contratto innovativo – precisa Sbarra - per quanto concerne le relazioni del settore agricolo, perché capace di coniugare la tutela delle retribuzioni alla valorizzazione dei risultati d'impresa. L'accordo individua inoltre nell'ente bilaterale l'attore principale incaricato di verificare la sussistenza dei requisiti per l'erogazione del salario variabile annuale".
Per ente bilaterale si intende l'organismo con rappresentanti dei lavoratori e imprenditori seduti allo stesso tavolo. D'ora in poi, anche per quanto riguarda la premialità ai lavoratori più meritevoli, entrerà in gioco l'ente bilaterale.
"Dopo undici mesi di trattativa - sottolinea il leader della Fai – è stato siglato un contratto di assoluto valore, che prevede un salario variabile con un aumento medio annuo fino a 313 euro, che si aggiunge a un aumento di salario fisso del 2,05%. Importante infine sottolineare che le parti, anche alla luce della recente legge sul Caporalato, si impegnano a promuovere concrete azioni a garanzia delle condizioni di legalità e di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, mediante l'intervento dell'ente bilaterale".