Orto Bio: 70% di perdite su finocchi e ortaggi a foglia per il gelo di inizio 2017
L'azienda a conduzione familiare è certificata biologica dal 2012: le coltivazioni si estendono su 4 ettari a pieno campo, in terreni molto fertili perché in prevalenza torbosi e quindi ricchi di azoto e sostanza organica.
Gli ortaggi sono l'indirizzo produttivo principale: tra i prodotti di punta tutte le varietà di cavolfiore, finocchi, patate, insalate miste. Da tre anni si sta sperimentando, con discreto successo, anche la coltura delle arachidi.
L'azienda opera rotazioni colturali continue per preservare la fertilità del terreno: un ciclo misto con almeno una piantagione l'anno di una leguminosa, come l'arachide, è dunque funzionale alla rigenerazione del suolo.
Roberto sottolinea: "In questi terreni, i migliori risultati sia per qualità organolettiche sia per pezzatura si hanno con le patate, che raccolgo a partire da maggio; i cavolfiori e i cavoli di tutte le varietà sono disponibili da ottobre a marzo; la bietola e la cicoria sono disponibili tutto l'anno e i finocchi da ottobre a maggio".
Orto Bio commercializza prevalentemente i suoi prodotti destinandoli a: gruppi di acquisto solidale (Gas), alla vendita diretta in mercati contadini locali, direttamente in azienda e, dal 2016, nelle mense scolastiche.
Ingenti perdite di produzione
L'imprenditore testimonia: "Il 2016, dal punto di vista climatico, non è stato clemente: abbiamo sofferto parecchie perdite per la siccità. Purtroppo anche l'annata agraria 2017 è iniziata male, per via dell'ondata di gelo. Ingenti danni si registrano soprattutto su finocchi e ortaggi a foglia, con la compromissione del 70% della produzione. Tuttavia sono ottimista, e considerato che i miei prodotti crescono in una zona vocata, son sicuro che la prossima semina darà certamente ottimi frutti".
OrtoBio chiude l'anno con un volume d'affari in crescita del 20%, pur mantenendo i prezzi bloccati al 2015. L'obiettivo non è soltanto produrre e vendere direttamente ortaggi coltivati con metodo biologico e rispetto per la terra, ma quello di creare un'azienda agricola che possa accogliere associazioni di volontariato locali e non, per affrontare insieme percorsi di recupero e reinserimento di persone che si trovano in aree di disagio.
"Ho dei progetti, e tra questi, nell'immediato vorrei incrementare i rapporti con il territorio e investire nella formazione. Occuparmi di educazione alimentare anche nelle scuole e sensibilizzare gli studenti al cibo genuino, unendo il mio progetto ad aspetti solidali che mettano in sinergia i valori della terra con l'accoglienza in un momento molto difficile, in cui talvolta viene meno la solidarietà umana. Nell'emergenza profughi di questi mesi, ad esempio, nella provincia di Lucca c sono cooperative che accolgono queste persone e cercano di creare le condizioni ideali per formarle e impiegarle in un'occupazione".
Roberto conclude: "Ho in mente un progetto comune, in cui il mio impegno nella produzione di cibi genuini sia accompagnato da uno spirito solidale, un aspetto che è alla base dei miei valori. Ho compiuto un paio di viaggi in Senegal per collaborare a progetti di cooperazione internazionale in cui aiutavamo le persone del posto, piagate dalla desertificazione del loro territorio, a far ripartire l'agricoltura. Molti di loro, per sfuggire alla fame, sono venuti anche in Italia. Ecco, per la mia azienda vedo un futuro solidale in cui ci siano spazi di lavoro per chi è costretto a scappare dalla propria terra".
Contatti:
Azienda Agricola Orto Bio
di Roberto Tommaso Dones
Via Pietra a Padule
55054 Massarosa (LU) - Italy
Cell.: (+39) 393 9892012
Email: [email protected]
Web: www.ortobio.org