Aggregazioni in ortofrutta: ecco come farle in maniera indolore ma efficace
"La mia ricetta – spiega Francesco Donati, presidente federazione nazionale di prodotto frutta fresca per Confagricoltura – è semplice, almeno sulla carta. Ma secondo me è l'unica soluzione per non rimanere in eterno in balia di pochi compratori. D'altra parte, i numeri sono spietati: una ricerca di Nomisma ha individuato in almeno 10mila i soggetti che, in Italia, commercializzano ortofrutta, mentre i buyer importanti si contano sulle dita di due mani. Uno squilibrio assurdo, che relega e regala il 'potere contrattuale' a una sola parte".
Secondo Donati, non occorrono fusioni. Ogni realtà può continuare a produrre come meglio crede, ma ciò che conta davvero è che deve esserci un unico soggetto che fattura.
Si veda lo schema sotto: vi è una grande piramide il cui volume è costituito da tutti i soggetti che vendono ortofrutta, sia privati, sia cooperative, sia organizzati in Op, sia liberi battitori. La si potrebbe chiamare "aggregazione piramidale".
Ognuno continua sulla sua strada, ma al vertice della piramide vi è un unico soggetto che fattura. Ogni compratore deve rivolgersi solo al vertice della piramide. Se fa una telefonata a un soggetto della base, questo deve rimandarlo al vertice. Chi non è all'altezza del livello minimo di qualità e organizzazione, è fuori gioco.
"Solo con questo sistema il mondo produttivo può avere peso contrattuale – ribadisce Donati – e smettere di elemosinare, nove volte su dieci, qualche centesimo di remunerazione. Qualcuno ci sta già provando e Opera, nel comparto pere, Origine per kiwi e pere, ne sono un esempio. Però non basta. L'aggregazione piramidale deve essere totale o quasi, altrimenti ci sarà sempre qualcuno in grado di rovinare il mercato. Il soggetto di vertice, che fattura, deve avere in mano il prodotto di tutti e gestirlo in maniera oculata. Se ha in mano l'80/90% del prodotto, i buyer devono rivolgersi a lui per forza".
Altro argomento che sta a cuore al presidente è quello delle pratiche sleali (cfr. FreshPlaza del 14/03/2017). "Su questo fronte deve essere la politica ad attuare leggi e regolamenti chiari (e con sanzioni altrettanto chiare e certe), che vadano ad equilibrare con correttezza il rapporto domanda/offerta. Altro fronte: davvero strano che l'Italia sia il primo produttore di kiwi al mondo, esclusa la Cina; però il nostro miglior prodotto è appannaggio di una società del continente australe. Per carità, loro sono stati bravi, ma noi ci lasciamo sfuggire di mano le partite migliori".
"Non possiamo più permetterci di rimanere ancorati a concetti, tradizioni e modi di fare di trent'anni fa – conclude Donati - Recentemente, a un convegno a Faenza (cfr. FreshPlaza del 3/03/2017) Angelo Benedetti di Unitec ha rilanciato la presa di responsabilità delle aziende affinché al consumatore sia offerta frutta di buona qualità organolettica. Credo che anche questa scelta, come quella dell'aggregazione piramidale, non possa più essere rimandata".