Grazie alla collaborazione fra Eugenio Cozzolino (agronomo ed esperto di nocicoltura), Paolo Marras (GM di Aermatica3D) e Marco Zambelli (consulente tecnico del Consorzio Agrario dell'Emilia) si sono ottenuti ottimi risultati così riassumibili:
- Tempi di distribuzione rapidi: meno di 10 minuti per ettaro su voli pianificati, eseguiti in automatico, comprese le operazioni di ricarica del polline
- Efficacia di distribuzione: totale copertura del noceto; correzione delle derive; distanze e quote di volo adattabili alle superfici e agli specifici scenari
- Costi di distribuzione: ripagano del costo del servizio solo 40 Kg di noci in più ad ettaro, grazie all'impollinazione artificiale
- Vantaggi economici: nelle giuste condizioni, il recupero di produzione può assumere valori a doppia cifra, quindi con vantaggi economici che possono arrivare a qualche migliaio di euro.
"La nocicoltura moderna da frutto - spiega Eugenio Cozzolino - sta crescendo in Emilia-Romagna e in altre aree dove non è presente una nocicoltura tradizionale. Le moderne varietà coltivate sono quasi tutte proterande (cioè maturano il proprio polline prima che il fiore femminile della varietà coltivata sia recettivo) e, per questa ragione, in zone a bassa densità di coltivazione si introduce nel noceto una percentuale di "impollinatori", cioè una o più varietà che hanno la fioritura maschile, che si sovrappone a quella femminile, cioè della varietà principale coltivata. Ma ciò può non bastare".
Le ragioni del ricorso all'ausilio della tecnica di impollinazione artificiale del noce si possono riassumere nei seguenti punti:
- Collocazione di noceti in aree con bassa o assente presenza di altra nocicoltura.
- Coltivazione di varietà con fioritura tardiva (es. Chandler e Lara) e quindi con scarsa probabilità di essere impollinata dalle popolazioni di noci italiane (mediamente più precoci).
- Fase giovanile del noceto, in cui anche gli impollinatori inseriti nei sesti hanno una bassa carica di polline.
4. Condizioni meteorologiche particolari (come nel 2013 e nel 2015 in Romagna) con frequenti eventi piovosi e con caratteristiche di ventosità intensa (caduta dei fiori maschili/ amenti, a terra).
5. Ritardo ulteriore del periodo di recettività dei fiori femminili, di Chandler, derivanti dalla micropropagazione.
6. Spreco/inutilizzo di gran parte del polline di Chandler, in quanto questo va a maturazione in gran parte nel periodo antecedente alla recettività del fiore femminile (quindi una risorsa interna che può essere valorizzata).
Sulle base di questi assunti, negli ultimi tre anni Eugenio Cozzolino ha indagato sulle possibilità di introdurre questa tecnica, anche grazie alla collaborazione della CTI di Imola, che ha messo a disposizione i noceti, della Vitroplant di Cesena (FC) che ha finanziato le indagini di laboratorio sul polline; della ditta Dall'Agata Daniele di Forlì, che ha fornito le macchine per la raccolta e la distribuzione del polline per la distribuzione da terra negli anni precedenti.
In sintesi si è lavorato su:
- Recupero del polline dagli amenti di Chandler.
- Analisi delle caratteristiche e della qualità del polline.
- Modalità di conservazione del polline di noce e verifiche di idoneità post-conservazione.
- Modalità di distribuzione del polline nel periodo di recettività del fiore femminile di Chandler
- Analisi costi/benefici dell'utilizzo della tecnica.
"Quest'anno un ulteriore passo avanti - aggiunge Cozzolino - è stato fatto grazie al coinvolgimento di Paolo Marras, general manager di Aermatica3D di Como, ditta specializzata nelle soluzioni drone per l'agricoltura e Marco Zambelli consulente tecnico del Consorzio Agrario dell'Emilia: così è stata messa a punto l'impollinazione artificiale automatica del noce con drone".
Aermatica3D e il Consorzio Agrario dell'Emilia hanno già una collaborazione nel controllo biologico della piralide del mais, in particolare nella distribuzione con drone di capsule contenenti uova di Trichogramma brassicae.
Rispetto all'ormai consolidato servizio di controllo della piralide, nel caso dell'impollinazione del noce col drone, la sfida si è rivelata più complessa sia in termini di scenario di volo sia di prodotto da distribuire (prodotto "polverulento" e molto fine).
"E' stato quindi progettato da Aermatica3D un nuovo sistema di distribuzione, integrato sul drone BLY-A con controllo remoto della quantità di prodotto distribuita. Un software professionale sviluppato da Aermatica3D consente di pianificare le missioni di distribuzione ed eseguire i voli in maniera completamente automatica, sotto la supervisione del pilota" come spiega nel dettaglio l'agronomo.
L'attività è stata svolta in data 28 aprile 2017 in noceti Chandler micropropagata e innestata, alla quarta e ottava foglia; la presenza di polline nel campo era quasi nulla nel caso del noceto giovane e ormai molto limitata nell'impianto all'ottavo anno, per effetto della ventosità nei giorni precedenti; mentre la percentuale di fiori femminili da fecondare era ancora molto alta, in particolare nelle Chandler micro.
"I risultati ottenuti - ribadisce l'esperto - sono stati notevoli, riassumibili in tempi rapidi, totale copertura del noceto, bassi costi, elevato recupero di produzione".
L'attività di questo 2017 è stata resa possibile ancora una volta grazie alla disponibilità della CTI di Imola e grazie alla azienda Zama Pasquale & Figli di Faenza.
L'utilizzo del drone continua a inserirsi sempre più nella moderna agricoltura innovativa e di precisione, a tal proposito il Consorzio Agrario dell'Emilia, in collaborazione con Aermatica3D quale partner competente, intende sviluppare tali tecnologie.
Contatti:
Eugenio Cozzolino
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Marco Zambelli
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Paolo Marras
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