
Jochen Kager
In occasione di un recente convegno (cfr. FreshPlaza del 21/04/2017), Jochen Kager di AgroFresh ha tenuto una relazione su "Nuovi impianti di mele nell'est Europa o all'est dell'Europa?" nel quale ha fatto il punto sulla situazione. Secondo i dati ufficiali, la Russia produce melo su 209.240 ettari, con una resa media di 15 tonnellate ad ettaro. I nuovi progetti sono strettamente legati alle sovvenzioni statali.
"I primi cosiddetti impianti ad alta densità - ha affermato Kager - sono partiti nel 2002 nelle zone di Krasnodar e in Crimea. Gli investitori si sono rivolti all'Europa per le competenze tecniche, le piante e l'impiantistica, realizzando progetti anche da 1000 ettari ognuno. Oggi a Krasnodar sono stati piantati 10mila ettari nuovi, a Cabadino Balcaria 3000 e altri 1000 nelle aree circostanti. Potenzialmente potrebbero aggiungersi altri 6000 ettari in soli tre anni".

Rispetto alle varietà, la Granny è in calo, mentre la Fuji arriva al 30% dei nuovi impianti. "C'è interesse per le varietà resistenti alla ticchiolatura - ha affermato il direttore commerciale AgroFresh - mentre il biologico non è ancora un obiettivo. I nuovi impianti vengono coperti con le reti antigrandine, mentre spesso non c'è disponibilità di acqua per impianti antibrina. Le sovvenzioni statali arrivano anche al 75% dei costi".
Uno sguardo anche ad altre nazioni
La Polonia può contare si 180mila ettari di cui 60mila già di stampo moderno. Le superfici professionali potrebbero crescere del 10% nei prossimi tre anni. Kager ha detto che gli operatori polacchi si stanno adattando velocemente al mercato indiano e nord africano. Oggi i produttori piantano soprattutto Gala (40%), seguita da Red Delicious (20%), Red Prince (20%), Golden (15%) e nuovi cloni di Champion.

Nuovi concorrenti, fra qualche anno, potrebbero essere Serbia, Croazia e Macedonia, considerato che, dai 2.000 ettari del 2008, in questi Paesi si è passati nel complesso a 5.000 ha. Il Montenegro conta 700 ettari moderni, per di più esonerati dall'embargo.
Poi vi è il Kazakistan che, da importatore, sta diventando esportatore. Secondo dati governativi, il 55% dei meleti è di tipo moderno. I mercati più vicini sono quelli russo e cinese. Le varietà più presenti: Gala 40%, Red 20%, Golden 20%, Granny 10% e Fuji in ascesa.

Pure in Uzbekistan stanno crescendo, con 1000 ettari di meleto tradizionali e 800 di moderni.
La Cina è un mondo a sé, con in suoi 2,32 milioni di ettari di cui il 40% da modernizzare. La Cina può essere l'eldorado dei vivaisti e dei fornitori di servizi anche dall'Italia. Ce n'è per tutti, ma dipende dall'organizzazione e dal presentarsi come "sistema italiano" (cfr FreshPlaza del 1/02/2017).