Patate: la Borsa di Bologna deve ancora fissare il prezzo
"Siamo rimasti sorpresi da questa uscita - afferma Trentini - in quanto dobbiamo ancora decidere. La dichiarazione di Confagricoltura Ferrara, per la parte riguardante la Borsa Patate e il presunto prezzo, non corrisponde alla realtà. "Siamo in una fase delicatissima e c'è tempo fino al 15 settembre per fissare un prezzo (per le patate). Ci stiamo incontrando proprio per arrivare a fissarlo". "
Le parti - precisa Trentini - nella seduta di borsa del 5 settembre 2017, hanno avviato un confronto relativamente all'andamento del mercato nazionale e internazionale delle patate, all'andamento delle vendite dei mesi di luglio e agosto, nonché delle disponibilità di patate per la prossima campagna di commercializzazione. Il contratto quadro 2017-19, fissa nel 15 settembre la data per indicare il prezzo di riferimento delle patate stoccate in conto deposito".
Riguardo a come è nata la notizia errata, abbiamo interpellato Confagricoltura Ferrara, ma non hanno saputo spiegarci come sia potuto accadere. Sembrerebbe comunque un "misunderstunding", cioè un malinteso, senza ombra di dubbio.
Al di là di ciò, l'attuale quadro del settore patate appare piuttosto nebuloso. Gli agricoltori dell'area emiliana hanno messo in cella le patate, quasi blindandole, tenendole lontane da un mercato che attualmente non darebbe grosse soddisfazioni. Dalla Francia giungono notizie non confortanti circa i prezzi. La qualità media è altalenante, per via del clima, anche in Italia.
Assopa, alcune settimane fa su proprio sito, alla luce della situazione attuale di mercato, ha dichiarato che "continueremo ad agire per tutelare il prodotto dei nostri soci e le loro legittime aspettative di reddito e di remunerazione delle migliori e più garantite patate in circolazione con gli esempi di Selenella e Patata di Bologna Dop. Nella consapevolezza che l'areale emiliano romagnolo, per ragioni storiche e produttive, da sempre costituisce un riferimento per il sistema pataticolo nazionale, Assopa intende porsi, in accordo con Unapa, in continua e assidua relazione con le altre zone produttive nella consapevolezza che occorre unire i produttori per avere maggiori garanzie sul mercato".