Il primo Pink Lady ® Day celebra non solo l'inizio della raccolta ma un intero modello sostenibile di business
I partner italiani dell'associazione Pink Lady® Europa sono: Apofruit, Mazzoni, Salvi, OP Minguzzi, Vog e Granfrutta Zani. Il Direttore Generale dell'associazione Pink Lady® Europa (APLE) Thierry Mellenotte ha scelto di inaugurare questo evento, con visite ai frutteti e analisi sulle prospettive del comparto, partecipando alla giornata organizzata presso Salvi-Unacoa, a Ferrara. L'evento ha coinvolto un pubblico volutamente ampio e trasversale: 200 intervenuti tra produttori, scuole (100 studenti delle classi 5^ dell'Istituto Vergani-Navarra di Ferrara a indirizzo agrario e alberghiero), fornitori e giornalisti.
Da sinistra a destra: Mauro Grossi (Presidente AFE), Thierry Mellenotte (Direttore Generale APLE), Luigi Salvi (fondatore), Marco Salvi (Presidente Salvi Unacoa), Silvia Salvi (Presidente Salvi Vivai).
Non una semplice mela club
Pink Lady® Europa è un'associazione che si distingue dal semplice "club" varietale: si tratta infatti di un'organizzazione collegiale dove ogni attore (vivaisti, produttori e distributori autorizzati) è totalmente coinvolto nella governance. Ciò ha permesso di creare una vera e propria sinergia tra i vari partner e di condividere esperienze, competenze e tecniche. Come dichiarato da Thierry Mellenotte: "Lo scopo principale dell'associazione è quello di proteggere e promuovere la produzione europea, ampliandone il calendario di fornitura (fino al mese di luglio o agosto), nell'ottica di un ritorno interessante per l'impresa agricola da una parte e del mantenimento delle promesse fatte al consumatore dall'altra".
Thierry Mellenotte e Marco Salvi
La mela Pink Lady® è molto conosciuta nel Nord Europa, con una brand awareness intorno all'80-85% (in Italia, questa riconoscibilità è ancora intorno al 40-45%). Mellenotte sottolinea: "Spesso tuttavia il consumatore ignora che la Pink Lady® che acquista al supermercato viene prodotta nel suo stesso Paese, magari vicino a lui. Questo primo Pink Lady® Day è una delle attività che metteremo in campo per dimostrare non soltanto la nostra sostenibilità ambientale, ma anche la nostra responsabilità sociale".
Concetti ribaditi anche da Mauro Grossi, presidente Afe (che, insieme a Salvi Unacoa, licenziataria del marchio Pink Lady® per la commercializzazione, ne gestisce la lavorazione presso la sede di Ferrara). "Sostenibilità significa anche possibilità per le imprese di rimanere in attivo e di dare continuità alla loro competenza produttiva. In questo comprensorio, la mela era una coltura che si stava abbandonando. Grazie all'introduzione di Pink Lady® abbiamo garantito reddito e innovazione. Qui stiamo parlando non solo di un marchio commerciale, ma di un'organizzazione di vivaisti, produttori e distributori. La forza del progetto sta nella sua capacità di coinvolgere i produttori e tutta la filiera nel suo complesso. Il livello e la sostanza del coinvolgimento è diversa perché è diretta; ed è questo elemento che va comunicato di più. La filiera della Pink Lady® sta facendo un grande sforzo per far comprendere la sua sostenibilità ambientale, sociale, economica ed etica. Tutti elementi di valore che risultano decisivi anche nelle scelte d'acquisto del consumatore".
Mauro Grossi
Insomma, Il progetto Pink Lady® è stato il primo del suo genere a mettere insieme produzione e commercializzazione, anche acquistando un potere negoziale nei confronti della Gdo oggi inimmaginabile per altri comparti, in una filiera aperta che coinvolge i produttori dall'inizio alla fine. Tale coinvolgimento si sostanzia, in Salvi Unacoa, dall'esistenza di una commissione interna costituita da tre membri, tutti produttori, che partecipano alla gestione di tutti i passaggi all'interno della filiera.
Innamorati della mela rosa
Tra i tre membri della commissione frutticoltori figura anche Riccardo Volpin, titolare dell'omonima azienda agricola sita a Settepolesini di Bondeno (FE). Di origini venete e con un passato in Venezuela, Volpin è la rappresentazione tangibile di cosa Pink Lady® abbia rappresentato per i produttori.
Il saluto tra Volpin e Mellenotte
"E' stato amore a prima vista con questa mela, quando i Vivai Salvi ci portarono vederla, venti anni fa, nei frutteti francesi. Proprio dai nostri cugini d'oltralpe apprendemmo la tecnica di allevamento (Solax) più adatta per la coltivazione di questo frutto, che all'inizio incontrò diverse difficoltà. Oggi posso dire che la qualità paga: non c'è niente da fare. Qui in Salvi Unacoa abbiamo lavorato su criteri meritocratici, passando da un 45% di mele di prima categoria a un 75%. La percentuale di colorazione, insieme ad altri parametri qualitativi, è ciò che fa di una mela una Pink Lady®. Produrre una mela scarsamente colorata o una bella colorita costa uguale, ma il ricavato è ben diverso!".
La visita al frutteto
La raccolta delle mele, presso il frutteto di Volpin (30 ettari dedicati alle mele su 100 complessivi) è cominciata con un anticipo di circa 8-10 giorni, grazie a condizioni climatiche ideali, senza freddo o grandine durante fine marzo/inizio aprile (che è anche il periodo della fioritura, piuttosto anticipata, della Pink Lady®).
Le operazioni di raccolta si svolgono in più passaggi: tre nella parte inferiore delle piante, due per la parte superiore. Tutti gli impianti sono protetti da reti antigrandine. Per l'ottenimento di calibri elevati, Volpin effettua tre diradamenti nel corso della stagione. Il sesto d'impianto è di 3,80x1,30 metri. Il frutteto è attrezzato con due diversi sistemi di irrigazione (a goccia e soprachioma). I terreni sono molto pesanti, ma pare che le piante vi si adattino benissimo e che anzi - a detta di Volpin - ne acquistino in termini di caratteristiche organolettiche (Brix tra 14 e 15° nei primi stacchi).
Marco Salvi, Sonia Volpin con il padre Riccardo, Thierry Mellenotte e Silvia Salvi insieme alle prime mele Pink Lady® della stagione 2017/18
Le mele raccolte vengono conferite presso lo stabilimento di Salvi Unacoa, insieme a quelle degli altri produttori associati. Salvi ha recentemente ampliato la capacità frigorifera di stoccaggio.
Il momento della visita allo stabilimento
Secondo quanto illustrato da Stefano Zampini, direttore operativo per il ritiro e la lavorazione in post raccolta, quando le mele arrivano dalla campagna vengono posizionate in un'apposita zona di scarico, dove addetti esperti procedono con un primo controllo qualità che si svolge secondo parametri visivi esterni e anche interni di durezza, grado zuccherino e amido.
Stefano Zampini
Da qui parte la tracciabilità del prodotto, in vista dei vari passaggi di lavorazione e distribuzione, fino alla liquidazione dei proventi al produttore.
La Sig. Valentina del controllo qualità
Seguono, come di norma nel settore delle mele, le operazioni di stoccaggio e calibratura in acqua, prima della spedizione di partite omogenee ai mercati di destinazione.
Previsioni per la stagione 2017/18 e oltre
Thierry Mellenotte spiega che la stagione della Pink Lady® di produzione europea comincerà ufficialmente il 2 novembre, mentre sono alle battute finali le forniture dell'emisfero meridionale (Nuova Zelanda, Cile e Argentina).
"In Europa si può puntare ad avere, nonostante l'annata pessima per la melicoltura, la stessa quantità disponibile di Pink Lady®, stimata in 180mila tonnellate. L'esportazione pesa per il 75% dei volumi. Vogliamo arrivare a 280mila ton da qui al 2025, con una crescita annua tra il 6 e il 10%. E vogliamo farlo non solo mantenendo gli attuali pesi percentuali delle varie zone di produzione, ma anche incentivando i giovani imprenditori che vogliano accettare la scommessa. Oggi Francia e Italia costituiscono un 45% ciascuna della produzione europea di Pink Lady®, la Spagna produce il resto. L'export raggiunge 50 diverse nazioni".
Mellenotte sottolinea che, oltre ai mercati tradizionali del Nord Europa (Germania, UK, Paesi scandinavi), sono già molto importanti anche i mercati del Sud-Est asiatico come Singapore Thailandia o la Malesia. Per quanto riguarda il futuro, oltre alla speranza che venga revocato l'embargo russo, ci sono studi in corso circa le prospettive del mercato cinese, che risulta però molto complesso, con molti fattori da tenere in considerazione, soprattutto nella distribuzione.
Per la vendita sotto il marchio Pink Lady® possono essere coltivate più varietà: non soltanto la celebre Cripps Pink (che prende il nome dal costitutore australiano John Cripps, il quale incrociò una Golden Delicious con una Lady Williams, NdR), ma anche per esempio la Rosy Glow e la Sexy. L'importante è che la mela marchiata Pink Lady® risponda a specifici criteri qualitativi: oggi solo il 65-70% delle mele prodotte, infatti, risponde ai requisiti del disciplinare tecnico di Pink Lady®, mentre il resto va alla trasformazione industriale. Un settore, quest'ultimo, non secondario, come ci riferisce Marco Salvi, presidente di Salvi Unacoa: "Le mele Pink Lady® sono particolarmente gradite dall'industria di trasformazione, in quanto presentano caratteristiche di uniformità che facilitano le operazioni di taglio. Gli scarti sono molto contenuti e si sta lavorando anche alla creazione di una linea di succo di mela marchiato Pink Lady®".
Il primo Pink Lady® Day ha dunque costituito un'occasione, a partire da quest'anno, per il lancio di una nuova comunicazione corporate (sono previste tra l'altro azioni rivolte al mondo femminile) e per un maggior livello di coinvolgimento e consapevolezza anche da parte dei partner coinvolti.
Thierry Mellenotte e Mauro Grossi
Thierry Mellenotte conclude: "La domanda di Pink Lady® in Europa è molto forte e tutti vorrebbero produrne di più. Ma non è cosa semplice: si tratta di una mela con caratteristiche agronomiche di non facile gestione, che fiorisce presto, ma che si raccoglie tardi. Richiede grande esperienza e competenza. Serve pertanto uno sviluppo controllato, perché l'offerta risponda alle caratteristiche richieste dal brand e dal mercato. Questa è una mela che acquista valore aggiunto solo quando viene bollinata e confezionata a marchio Pink Lady®".
"Nonostante tutto questo, il nostro progetto è il primo del suo genere ad aver messo insieme, in piena complementarietà e condivisione, Paesi potenzialmente concorrenti quali Italia, Francia e Spagna. Inoltre, è il primo progetto che richiede un investimento anche da parte dei produttori in tecniche, comunicazione e marketing. Oggi ho avuto la percezione di essere in una famiglia di lavoratori entusiasti in cui, oltre a un prodotto eccezionale, c'è la volontà di investire tutti insieme per migliorare. Perché è proprio quando si diventa diretti responsabili e protagonisti del business, che si comincia a fare la differenza".
Sotto: i saluti al termine della giornata