Frutta: non si puo' morire di fame per dare da mangiare agli altri
"Da 25 anni ci ripetiamo sempre le stesse cose - afferma - e temo che non ci sia proprio la volontà di cambiare. Si parla tanto di organizzazione, ed è giusto parlarne; poi, se guardiamo i numeri, l'Emilia Romagna è la Regione più organizzata, con cooperative e organizzazioni di produttori; eppure è quella che, in proporzione, ha perduto più superficie a frutteto negli ultimi 15 anni".
Alcuni mesi fa, Donati aveva lanciato su queste colonne una proposta per aggregare di più l'offerta (cfr. FreshPlaza del 28/03/2017), ma pare che nulla si sia mosso.
"Non possiamo morire di fame per dare da mangiare agli altri. L'agricoltore è colui che produce da mangiare a tutti; al contempo è quello più a rischio reddito. Il 2017 ha posto ancora una volta l'attenzione sulla fragilità del comparto drupacee. Il fatto è che nel mondo i consumi di frutta, anche per via delle tendenze salutistiche, sono in crescita e cresceranno. Temo però che il nostro sistema perderà ancora quote di mercato".
Donati libera il campo dai luoghi comuni: "Non è vero che siamo i più bravi del mondo, i più forti, quelli che fanno il prodotto migliore e che viene pagato di più. Quando giro per l'Europa vedo prodotti molto validi, venduti a prezzi stellari, e non sono mai italiani. Se invece trovo merce italiana, trovo prodotti di massa, da cestini, pagati sottocosto e venduti in offerta in qualche discount tedesco".
Il presidente non trascura di menzionare i tanti produttori che fanno alta qualità, con pesche e nettarine di grosso calibro ben pagate. Ma in genere non sono produzioni che muovono le grandi masse, che siano richieste da tutti e ovunque. O, per lo meno, il sistema ancora non riesce a imporle.
"La responsabilità di tale disastro è di tutti - conclude il presidente - è da condividere con tutti gli attori della filiera e che a qualunque titolo si occupano di frutta".