È ormai da qualche anno che si parla del sistema innovativo di solarizzazione Solin® che consiste nell'uso di un composto liquido di colore nero biodegradabile in abbinamento ad un film plastico con caratteristiche termo-ottiche altamente performante.
La novità del metodo Solin consiste, prima della stesura del film termico, nell'applicazione sul suolo (portato alla capacità idrica di campo) di un liquido nero a base di carbone vegetale (Biochar) usando strumenti normalmente presenti in azienda, quali: barra da diserbo, lancia o cannone per applicazioni di fitofarmaci.
Il sistema "corpo nero" così realizzato, grazie alla presenza del sottilissimo strato di colore nero sulla superficie del suolo, fa sì che la radiazione solare sia maggiormente assorbita dal suolo facendo aumentare notevolmente le temperature del terreno anche grazie all'uso di uno specifico film solarizzante dalle peculiari proprietà ottiche che consentono di trattenere maggiormente il calore assorbito dal terreno, garantendo così un elevato regime termico anche di notte.
Il metodo di solarizzazione Solin, brevettato dalla Polyeur Srl di Benevento, è stato lungamente saggiato e validato in questi anni da ricercatori del CREA di Caserta, del CNR e dell'Università "Federico II" di Napoli che hanno prodotto diverse pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
Saggi comparativi erano basati, all'inizio dell'attività di ricerca in campo, solo sulla registrazione delle diverse temperature raggiunte a varie profondità del suolo nelle diverse parcelle allestite con la solarizzazione "tradizionale" e quella innovativa Solin, ottenendo incrementi significativi delle temperature, nelle parcelle trattate con il metodo Solin rispetto a quello tradizionale, e delle somme termiche.
L'efficacia del metodo Solin è stata anche comparata con l'uso di fumiganti. Prove condotte nella Piana del Sele, mettendo a confronto solarizzazione "tradizionale", metodo Solin e Basamid, hanno dimostrato che con un tempo di applicazione del metodo Solin di soli trenta giorni vi è stata una riduzione drastica del potenziale d'inoculo.
Successivamente, i risultati sono stati confermati da 12 prove effettuate dalla Sicilia alla Lombardia. La mole di risultati ottenuti ha confermato in maniera incontrovertibile l'efficacia del metodo Solin che, in soli 30 giorni, è capace di ottenere valori di efficacia pari e oltre il 96%.
Studi condotti dal CREA di Caserta, in varie aziende della Campania, hanno dimostrato che, oltre a essere efficace nel contenimento dei patogeni tellurici, Solin ha fatto registrare performance agronomiche superiori rispetto alle colture fatte su terreni trattati con la solarizzazione tradizionale. I rilievi biometrici e produttivi effettuati durante il ciclo colturale su fagiolino, broccolo romanesco (vedi grafico) e sedano, hanno fatto registrare valori biometrici sempre superiori e un aumento della produzione tra il 14 e 18 per cento nelle parcelle precedentemente trattate con Solin.
I dati agronomici, oltre a quelli biofisici, raccolti nel 2022 e 2023 confermano l'efficacia del sistema Solin (contenimento dei patogeni tellurici riducendo i tempi di copertura del suolo a 30 giorni e notevole miglioramento della fitness delle colture), indicano la totale ecosostenibilità del nuovo approccio e, grazie ai risultati ottenuti negli ultimi due anni dal CREA di Caserta, la possibilità di aumentare in qualità e quantità il raccolto, a parità di superficie coltivata. Quest'ultimo dato, per certi aspetti ancora sorprendente, completa i test fatti in questi anni sul nuovo metodo Solin e indica la possibilità di coltivare bene e meglio nel pieno rispetto dell'ambiente e della salute umana.
Il sistema Solin (Plastica più composto nero, prodotto dalla Green APP Srls) è distribuito dalla Polyeur Srl di Benevento.
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