"Al 1° marzo 2024, la produzione di cavolfiori francesi per la stagione 2023/24 era stimata in 183.900 tonnellate, con un calo del 18% su base annua e del 21% rispetto alla media 2018-2022". Ad affermarlo è Agreste, che rileva come i prezzi a febbraio 2024 fossero inferiori del 62% rispetto alla stagione 2022/23.
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Produzione e superficie: un calendario di raccolta movimentato per la stagione 2023/24
"Secondo le stime, la superficie nazionale di cavolfiore per la stagione 2023/24 sarà di 13.750 ettari, in leggero calo dell'1% rispetto alla stagione precedente e del 7% rispetto alla media delle ultime cinque stagioni. Il calo è più marcato nel bacino settentrionale. Si prevede che la produzione nazionale diminuisca del 18% su base annua e del 21% rispetto alla media quinquennale. Questa flessione è dovuta principalmente alle condizioni climatiche sfavorevoli nel bacino occidentale, che rappresenta l'83% delle forniture nazionali nella stagione 2023/24.
"Nel bacino occidentale, le perdite di produzione sono state particolarmente elevate a novembre, a causa dell'elevata umidità e della tempesta Ciaran, e a gennaio, con un'ondata di freddo dopo mesi molto umidi. D'altro canto, a febbraio si è assistito a una ripresa della produzione in seguito al recupero delle temperature, con un raccolto addirittura anticipato rispetto alle varietà previste per marzo".
Commercializzazione: "prezzi bassi a febbraio dopo il picco autunnale"
"A settembre i prezzi sono crollati a causa delle temperature molto miti che non hanno favorito il consumo del prodotto, con conseguenti scorte invendute. La situazione è tornata alla normalità in ottobre, con un calo della produzione e un clima più consono alla stagione. A novembre, i prezzi sono aumentati a fronte di una carenza di prodotto a livello europeo e di un'offerta interna particolarmente bassa, a causa delle condizioni climatiche (elevata umidità che ha causato perdite nei campi). I prezzi sono rimasti molto stabili a dicembre, nonostante un'offerta vicina ai livelli della stagione precedente, e poi a gennaio, un'ondata di freddo che ha aggravato la carenza di produzione di cavolfiori. A febbraio, un periodo di clima mite ha permesso il ritorno di volumi consistenti, con un riassestamento dei prezzi, prima che il mercato si intasasse, riportando le quotazioni al di sotto della media quinquennale, con l'invenduto e il ritiro dei prodotti".
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Agreste