Il primo Summit europeo dell'ortofrutta a Macfrut
A livello mondiale la produzione di frutta è in crescita, con un +17% negli anni 2000. La produzione totale europea è invece in lieve ma costante calo passando da poco più di 70 milioni di tonnellate nel 2000 agli attuali 60 milioni di tonnellate. In questo contesto l'Italia rappresenta il 30% del totale di frutta prodotto nell'Europa a 27, seguita dalla Spagna con il 25%, Francia 16% e Grecia con il 6%. (Fonte CSO/FAO).
Luci e ombre sono emerse dalla disamina dell'andamento dei principali comparti produttivi, suddivisi per campagna estiva e campagna autunnale. La prima è risultata difficile: si sono evidenziati problemi straordinari legati alla fragilità della gestione commerciale dei prodotti ad alta deperibilità come pesche e nettarine che subiscono pesantemente i problemi dovuti ad andamenti stagionali negativi e ad un accavallamento delle produzioni. I prezzi alla produzione hanno subito cali del 50% rispetto al 2008.
Il tavolo di discussione sulla campagna fragole. Nella foto in alto, Luciano Trentini ha presentato una relazione sul peso dell'ortofrutta europea nel mondo. Nella foto sotto: Elisa Macchi ha curato la parte statistica introduttiva ai tavoli di discussione. (Foto: FreshPlaza Italia)
In linea di massima, per le produzioni estive, diminuisce l'export di prodotti come fragole, pesche e nettarine; si ridimensiona il peso del mercato tedesco come sbocco per la frutta italiana, con una maggiore diversificazione dei paesi di vendita negli ultimi anni. A sorpresa, gli acquisti al dettaglio tengono al di là delle aspettative, segno che le criticità della filiera vanno ricercate piuttosto in un venir meno dell'assorbimento di prodotto da parte dell'industria di trasformazione, nel forte calo delle esportazioni verso le piazze piazze estere (paesi dell'est in primis), che più hanno risentito della crisi di liquidità e in una politica di pressione sul prezzo da parte della distribuzione organizzata.
Il tavolo di discussione sulla campagna pesche e nettarine. (Foto: FreshPlaza Italia)
Meno drammatico lo scenario per le produzioni autunnali e invernali (mele, pere, kiwi), dove risultano vincenti le strategie di aggregazione produttiva, la specificità del prodotto, la maggiore conservabilità in stoccaggio e le politiche di marketing. Emblematico, in quest'ultimo caso, il "successo di riflesso" che il kiwi in generale - anche quello italiano, che domina per volumi il mercato dell'emisfero nord - ha ottenuto dalla sapiente e continuativa campagna di comunicazione del prodotto che la neozelandese Zespri ha portato avanti negli ultimi anni.
La sala. (Foto: FreshPlaza Italia)
Sulle pere la situazione delineata al Summit èancora diversa, si parla di una specie molto difficile da produrre econ i consumi in calo ma si tratta anche di un prodotto pregiato, daconsiderare alto di gamma e che conferma, almeno e soprattutto per levarietà più esclusive come la pera Abate una buona stabilità sulmercato.
Il tavolo di discussione sulla campagna pere. (Foto: FreshPlaza Italia)
Le mele, grazie alle differenziazioni varietali e di gamma di prodottoche hanno sviluppato esperienze di successo sia in Italia che a livellomondiale si pongono sul mercato con politiche di marca fortementedifferenzianti.
Il tavolo di discussione sulla campagna mele. (Foto: FreshPlaza Italia)
Il kiwi, che vede oggi l'Italia ancora leader a livello mondiale è unaspecie dalle potenzialità ancora inespresse ma attenzione ad allargarela gamma e ad ampliare il calendario commerciale. Il kiwi mostra ancoraenormi potenzialità soprattutto per l'export.
Il tavolo di discussione sulla campagna kiwi. (Foto: FreshPlaza Italia)
Arance e agrumi ingenere stanno risalendo la china dopo annate difficilissime: serveinnovazione varietale, ricerca e organizzazione e soprattutto l'implementazione di un vero sistema statistico di raccolta dati, ad oggi praticamente assente.
Il tavolo di discussione sulla campagna agrumi. (Foto: FreshPlaza Italia)
Nell'occasione del Summit, inoltre, Tiberio Rabboni, Assessore all'Agricoltura dellí Emilia Romagna ha lanciato un'idea su cui lavorare per il 2010: istituire a Macfrut un G20 dell'ortofrutta che metta a confronto i paesi produttori europei e analizzi compiutamente i punti di debolezza e di forza del sistema ortofrutticolo.
Il quadro di sintesi emerso al Summit mette in evidenza difficoltà e preoccupazione sul settore che, come afferma Paolo Bruni Presidente di CSO, richiede misure concrete sulle quali occorre trovare una urgente e larga convergenza di tutta la filiera, delle istituzioni comunitarie e delle amministrazioni nazionali e regionali".
"Tra le possibili misure per contrastare la crisi - ha dichiarato Bruni - pensiamo alla creazione di un catasto europeo delle produzioni ortofrutticole che organizzi e tenga costantemente aggiornate le informazioni sulla situazione produttiva e commerciale comunitaria, affinché sia il più possibile in equilibrio rispetto alla reale domanda di mercato. Pensiamo anche alla costituzione di un osservatorio per il monitoraggio dell'andamento dei mercati europei che preveda una collaborazione tra tutti i paesi produttori e una stretta sorveglianza catastale per vietare incentivi pubblici al di fuori di ogni logica programmatoria e qualitativa".
Riteniamo indispensabile inoltre - conclude Bruni - che le regole di produzione e commercializzazione adottate a livello nazionale ed europeo abbiano cogenza giuridica. Va considerata cioè con maggiore determinazione la possibilità di rendere efficaci gli strumenti previsti dall'OCM Ortofrutta per quanto concerne l'adozione di norme di auto-regolamentazione in materia di produzione e commercializzazione, sia attraverso le Organizzazioni di produttori che attraverso l'Organismo Interprofessionale riconosciuto, le cui determinazioni debbono avere valenza giuridica effettiva ed essere equipollenti a provvedimenti legislativi con efficacia per tutti gli operatori (erga-omnes)".
Il Summit ha costituito una importante ed apprezzata (si pensi che vi hanno partecipato oltre 350 operatori professionali) anticipazione di Macfrut, che apre ufficialmente con l'inaugurazione da parte del Ministro delle Politiche Agrarie Luca Zaia.
Il Summit è stata l'occasione per consegnare il premio Grappolo d'Oro per il miglior esportatore che è andato al Consorzio VOG.
Il momento della premiazione. Da sinistra a destra: Paolo Bruni (Presidente CSO), Georg Kössler e Gerhard Dichgans (Consorzio VOG) e Luigi Peviani (Presidente Fruit Imprese). (Foto: FreshPlaza Italia)
Calendario Macfrut di mercoledi 7 ottobre
Il Ministro sarà a Macfrut alle ore 10:30 e, dopo aver visitato i padiglioni, parteciperà alla assegnazione del Premio Cesena Fiera a Luciano Castrucci, ex Segretario Generale della Camera di Commercio e primo segretario di Macfrut.
Alle ore 13 in sala agricoltura Coop Italia, assieme alle regioni interessate, presenterà alla stampa l'accordo con Sicilia e Puglia per commercializzare ortofrutta di qualità.
Il programma di mercoledì 7 prevede alle ore 10 in Sala Verde il convegno "Filiera agricola e agroindustriale: opportunità in Ecuador per le imprese italiane". Alle ore 10 in Sala Agricoltura ci sarà l'incontro "Tendenze e prospettive per l'innovazione tecnologica nella IV gamma"
Nel pomeriggio la Sala Europa sarà impegnata per la Convention europea di Coop Italia. In Sala Verde (ore 14:30) inizierà il Convegno "La tecnologia a supporto della filiera dei prodotti ortofrutticoli freschi".
In Sala Agricoltura si terranno, alle ore 14:30 il Consiglio di Amministrazione di AREFLH e, alle ore 16:30 il Consiglio di Amministrazione di EUROASPER.