Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Tunisia: giovane ambulante di frutta e verdura muore suicida e la protesta dilaga

L’economia tunisina è cresciuta in fretta negli ultimi anni e si è aperta al business occidentale, ma sotto la superficie, che attrae investitori esteri alla luce delle opportunità commerciali, si celano forti tensioni sociali, dovute al dilagare di rabbia e povertà, specialmente tra le fasce più giovani della popolazione.

Il 17 dicembre 2010, il 26enne Mohamed Bouazizi, di Sidi Bouzid - capitale agricola nel cuore della Tunisia, a 260 chilometri da Tunisi - si è dato fuoco per protesta. La polizia municipale gli avevavietato di vendere frutta e verdura come ambulante, sequestrandogli la merce. Questa attività era l’unico mezzo di sostentamento per lui, un brillante laureato. Il ragazzo è morto il 4 gennaio 2011 per le gravi ustioni riportate.

Il gesto di disperazione del giovane di Sidi Bouzid ha dato il via ad un'ondata di contestazioni e di manifestazioni contro la disoccupazione e il carovita. Altre persone si sono date fuoco per protesta.

Per sedare queste rivolte il presidente tunisino, Zin el-Abidin Ben Ali, ha effettuato un rimpasto di governo e rimosso il governatore di Sidi Bouzid; ma ciò non è bastato a raffreddare gli animi e si contano finora decine di manifestanti uccisi negli scontri con le forze dell'ordine.

La situazione è identica in altri paesi maghrebini, come l’Algeria, dove si sono verificati manifestazioni e scontri. Il 72% dei disoccupati ha meno di trent’anni e vive nelle aree di provincia.

Fonte: Internet