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Il resoconto dell'incontro del gruppo di contatto ispano-franco-italiano sulla fragola

Si è riunito lo scorso 20 febbraio 2012, presso la sede di Freshuelva a Huelva, in Spagna il gruppo di contatto ispano-franco-italiano per la fragola. I tre Paesi, insieme, producono circa 470.000 tonnellate di fragole.

Per l'Italia si trattava della prima partecipazione, dopo aver aderito al comitato misto ispanico-francese nel 2010. A rappresentare la delegazione italiana c’erano Felice Volpe, co-presidente della Aop Armonia, e Marco Eleuteri, direttore commerciale della stessa Aop.


In foto, le 3 delegazioni. Da sinistra quella francese con il Presidente della Aop Nationale Fraise Xavier Mas; sul fondo quella spagnola con il direttore di Freshuelva Rafael Dominguez Guillen, il Presidente di Freshuelva Alberto Garrocho Robles e il Direttore Generale di Fepex, Jose Maria Pozancos; sulla destra quella italiana con Marco Eleuteri, Direttore Commerciale Aop Armonia e Felice Volpe, co-Presidente della Aop Armonia.

Il gruppo di contatto, dopo aver analizzato l’andamento della scorsa campagna nei 3 paesi produttori, ha analizzato l’andamento di questa stagione appena iniziata. Interessante l’andamento dei primi 2 mesi della campagna in Spagna: infatti, come osservato dal direttore di Freshuelva (che rappresenta il 98% della produzione spagnola) Rafael Dominguez Guillen, nelle prime 6 settimane dell’anno la produzione spagnola ha conosciuto un sensibile aumento dei quantitativi rispetto all’anno precedente, dovuto alle temperature molto miti di novembre e dicembre 2011.


Le vendite di fragole spagnole presso il mercato ortofrutticolo internazionale francese Saint Charles a Perpignan, principale riferimento commerciale per le fragole spagnole, ove si è registrato (a gennaio e febbraio) un significativo aumento dei quantitativi commercializzati rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Fonte: Freshuelva

Nel suo intervento, il Direttore Generale della Fepex, Jose Maria Pozancos ha dichiarato, in relazione alla recente apertura della UE alle fragole e altri prodotti ortofrutticoli marocchini: "Noi ed i Francesi abbiamo insistito a Bruxelles per dare maggior peso all'aspetto sociale della produzione (libertà sindacale, sfruttamento del lavoro, etc.). Infatti, per la coltura della fragola, la manodopera incide molto più che in altri comparti agricoli, pertanto la liberalizzazione del commercio dovrebbe presupporre il rispetto delle regole previste nella Comunità a tutela dei lavoratori". Purtroppo, come commentato in modo abbastanza sconsolato da Pozancos: "Evidentemente a Bruxelles preoccupa di più sostenere la cosiddetta 'Primavera Araba', piuttosto che scongiurare un crescente malessere Europeo".

E' seguito poi l’intervento della delegazione francese, rappresentata dal Direttore della Aop Nationale Fraise, Caroline Granado, che rappresenta il 60% della produzione francese (30 aderenti da 5 zone di coltivazione), e che ha confermato come il 2012 sia sostanzialmente in linea con l'anno anteriore, sia per quantità attese, che per gamma varietale e distribuzione geografica della produzione, concentrata per quasi un 70% nel Sud Ovest del Paese (vedi grafico riportato qui sotto).



Marco Eleuteri, infine, ha chiuso gli interventi sugli andamenti di mercato analizzando la situazione italiana. Degne di nota 2 tendenze particolarmente interessanti, la prima di ordine territoriale in quanto la produzione italiana, stabile complessivamente, si sta progressivamente spostando da Nord a Sud: nel meridione d’Italia si concentra oggi tra il 60 e il 65% della produzione italiana.


La distribuzione territoriale della produzione italiana di fragole (Fonte: CSO). Clicca qui per un ingrandimento della tabella.

La seconda, non meno importante, riguarda l’orientamento varietale che sta sempre più privilegiando la qualità piuttosto che la quantità, la tendenza è infatti quella di privilegiare sempre più tipologie di fragola dal valore gustativo elevato come Candonga e Sabrina, che nelle 2 maggiori regioni produttive del Sud Italia, Campania e Basilicata, rappresentano oltre il 50% delle varietà attualmente coltivate (vedi tabella riportata qui sotto).



Dopo l’analisi degli andamenti produttivi, il Presidente di Freshuelva ha sottolineato un dato importante sull’evoluzione della coltura della fragola degli ultimi 10 anni: dal 2002 ad oggi le produzioni dei tre Paesi del gruppo di contatto, Spagna, Italia e Francia, è stata pressoché stabile (275.000 tonnellate la Spagna, 150.000 ton l'Italia, 45.000 ton la Francia), mentre quella di altri paesi ha conosciuto nello stesso periodo un incremento significativo sia in Europa (Germania, Gran Bretagna e Paesi Bassi) che in Paesi extra comunitari che si affacciano sul Mediterraneo ( Egitto, Marocco e Turchia) - vedi tabella qui sotto.

Paese
Produzione fragole
(Anno 2002) - in Ton.
Produzione fragole
(Anno 2012) - in Ton.
Germania
105.000156.000
Gran Bretagna
41.000102.000
Paesi Bassi
35.00043.000
Egitto
60.000238.000
Marocco
70.000140.000
Turchia
145.000299.000

Questo, ha aggiunto il Presidente dell’associazione spagnola, dovrebbe farci riflettere molto: sembrerebbe infatti che i Paesi europei del Mediterraneo siano stati piuttosto penalizzati dalla politica comunitaria degli ultimi anni. "Non possiamo più permettere - ha concluso il Presidente spagnolo - che questa stessa tendenza si confermi anche nei prossimi anni".



Degna di nota anche la proposta di Felice Volpe, co-Presidente della Aop Armonia, per limitare l’inefficacia delle misure anti-crisi sui ritiri dal mercato: "Dobbiamo fare in modo - ha sostenuto Volpe - che le somme previste per i ritiri dal mercato non utilizzate in un anno, siano utilizzabili l’anno successivo, specie in un settore ad alta volatilità come quello della fragola".

A conclusione dell’incontro la delegazione italiana, alla sua prima partecipazione al Gruppo di Contatto, ha chiesto ed ottenuto che l’incontro del prossimo anno si celebri in Italia, a Battipaglia (SA), una piccola soddisfazione per l’intero comparto agricolo nazionale ed un riconoscimento estremamente importante per l’economia dell'Italia meridionale, ove la fragolicoltura genera un fatturato di circa 200 milioni di euro.