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A cura di Rossella Gigli

E-commerce di frutta e verdura: un nuovo business per i retailers?

Da tempo stiamo seguendo con interesse il crescente fenomeno, già realtà all'estero, delle vendite online di ortofrutticoli, anche da parte di grandi catene di supermercati.

Secondo un'indagine condotta dall'olandese Productshap Tuinbouw, il consumatore europeo fa sempre più spesso la spesa online e, se l'acquisto via web di frutta e verdura svolge solo un ruolo secondario in nazioni come Paesi Bassi e Germania, nel Regno Unito ha già raggiunto il 14% dei consumatori.

Gli acquisti online nel Regno Unito sono perlopiù effettuati sul canale della catena Tesco, seguono Sainsbury's e Asda. Sono quotati anche Ocado (un supermercato specializzato nell'online) e Abel and Cole (specialista nella vendita online di prodotti bio).

Gabriel Hopkins, responsabile dei prodotti in e-commerce WorldPay, ha detto: "Ogni giorno sentiamo che la spesa dei consumatori è sotto pressione, ma l'e-commerce continua a crescere a tasso sostenuto. E gli uomini, che sono noti per la loro allergia ai negozi, sono entusiasti acquirenti online".

La catena britannica di supermercati Sainsbury's ha rivelato che gli ordini online di generi alimentari effettuati dai suoi clienti hanno superato le 165.000 unità per settimana, con un giro d'affari annuale di oltre 750 milioni di sterline (oltre 900 milioni di euro). Con un aumento anno-su-anno del 20% degli ordini settimanali, Sainsbury's risulta il retailer con la più rapida crescita nel commercio alimentare online.

Jon Rudoe, direttore della sezione online di Sainsbury's, ha dichiarato: "Ogni settimana, migliaia di nuovi clienti scelgono Sainsburys.co.uk perché è semplice da usare e, come nei nostri negozi, garantisce al cliente la qualità del servizio".


Un esempio di articoli di frutta acquistabili online sul sito della catena Sainsbury's.

L'abitudine all'acquisto di ortofrutticoli sul web è talmente diffusa nel Regno Unito, che è stato costituito apposito un sito (www.mysupermarket.co.uk), dove è possibile avere una panoramica di tutti gli ortofrutticoli offerti nei supermercati britannici e dei relativi prezzi.

Dall'altra parte dell'oceano, negli Stati Uniti, il noto sito per l'e-commerce Amazon ha aperto una filiale dedicata all'acquisto di generi alimentari freschi - AmazonFresh. Avviata in via sperimentale a Seattle, sede della stessa Amazon, la vendita online di prodotti freschi - tra cui arance, mele, limoni, funghi, pompelmi e peperoni - è stata ampliata dal centro città alle zone di periferia, grazie al positivo andamento del business.

Quando volgiamo lo sguardo a casa nostra, invece, ci rendiamo conto che in Italia la spesa online non decolla e che meno del 10% dei supermercati ha scelto anche la Rete per aumentare le vendite. L'unica eccezione di un certo rilievo è l'Esselunga che ha debuttato in Lombardia nel 2001 per estendersi poi anche in altre regioni. Per il resto è quasi un deserto.

Riccarco Mangiaracina, responsabile dell'Osservatorio e-commerce del Politecnico di Milano, suggerisce che le aziende dovrebbero fare di più: "Da un'iniziativa online potrebbero ricavare un grande valore, oltre che aprirsi un nuovo canale di vendita, conoscere meglio il cliente e i suoi comportamenti d'acquisto".

Purtroppo, come aggiunge l'esperto: "Mancano competenze specifiche proprie dell'online, come la costruzione di un sito di e-commerce realmente usabile, con un'agevole fase di ricerca dei prodotti, nonché una loro adeguata presentazione, e con la gestione del carrello e del pagamento".

Resistenze, poi, vengono pure da parte del cliente, non sempre informatizzato e che talvolta preferisce scegliersi i prodotti in prima persona. Ma gli scenari futuri non possono essere ignorati.

"I servizi - dice ancora il report del Politecnico - continuano ad avere un peso superiore del 65% del valore delle vendite, contrariamente a quanto accade da tempo nei principali mercati stranieri. Negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Francia e in Germania, le vendite di prodotti valgono circa il 60% dell'e-commerce".