Allarme incendi, i commenti di Confagricoltura e Coldiretti
"La siccità e il grande caldo sicuramente agevolano l’autocombustione – avverte Confagricoltura – ma molti roghi sono di origine dolosa. Per il Corpo Forestale il 65% degli incendi del primo semestre dell’anno sono stati appiccati per cause dolose".
Nel periodo da gennaio a giugno, rispetto all’analogo periodo del 2011, gli incendi delle superficie boschive sono aumentati del 157% e, rispetto al precedente triennio 2009-2011, del 194%. Confagricoltura esorta quindi le autorità preposte (Corpo Forestale, Protezione, Civile, Vigili del Fuoco) a non abbassare la guardia, sia nella prevenzione, sia nell'attività antincendi vera e propria, sia nell’attività investigativa e di repressione (l'incendio boschivo è un delitto contro la pubblica incolumità e, come tale, perseguibile penalmente).
Confagricoltura ricorda che "quasi i due terzi dei boschi italiani sono privati, e soprattutto degli agricoltori, che assolvono con continuità a precisi compiti di manutenzione, pulizia e selvicoltura, spesso insufficienti di fronte al dolo. La gran parte degli incendi interessa proprio le superfici boschive private (ma anche pascoli, allevamenti, strutture) con ripercussioni sui redditi e danni, spesso irrecuperabili, all'agro-ecosistema, che penalizzano tutta la collettività".
La Coldiretti afferma che in Italia la prima decade di luglio ha fatto registrare una diminuzione dell’83 per cento della pioggia, secondo i dati dell’Ucea, rispetto alla media geografica degli scarti del clima del periodo 1971-2000, ma con punte del 99 per cento di precipitazioni in meno nel centro ovest, nel sud est, in Sicilia e Sardegna. Questa situazione ha favorito il divampare degli incendi e ha provocato una preoccupante siccità in ampie zone del Paese.
La situazione - sottolinea la Coldiretti - è aggravata dal fatto che la temperatura massima nella penisola è stata superiore di ben 2,6 gradi centigradi rispetto alla media del trentennio di riferimento. E' quindi evidente l’importanza dell’arrivo della pioggia che per essere utile deve cadere in modo costante e leggero mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine, provocano gravi danni alle colture, come purtroppo è accaduto.