Il 2020 sarà l'anno dell'Asia centrale e del pomodoro. A pochi giorni dalla chiusura di Macfrut, il presidente Renzo Piraccini stila un bilancio dell'edizione 2019 e delinea gli scenari futuri.
"Ringrazio tutti gli espositori - esordisce il presidente - perché il loro contributo è stato determinante per la buona riuscita del Macfrut appena concluso. Credo che tutti abbiano potuto vedere e toccare con mano la grande qualificazione degli stand, specie per le aziende di produzione che, in termini di superfici, sono giunte al 39% sul totale".
Piraccini entra poi nel dettaglio dei numeri. "Abbiamo registrato 26.635 visitatori, con un incremento del 3% sull'anno precedente. Il totale delle presenze, nell'arco dei tre giorni, ha superato quota 43.500. Il mercoledì abbiamo avuto un leggero calo di visite rispetto allo scorso anno, mentre il giovedì e il venerdì sono aumentate".
Il mercoledì è stata, da un punto di vista numerico, la giornata più "debole" rispetto al passato, "ma altamente qualificata, specie sul fronte dei buyer. Diversi espositori hanno confermato di aver avuto tanti visitatori anche il mercoledì, su incontri programmati. Stiamo pensando a eventi e iniziative particolari, in modo da portare ancora più operatori professionali anche nella prima giornata".
Il team di Cesena Fiera
E, in effetti, una moderna fiera prevede l'organizzazione degli appuntamenti, almeno nel primo e nel terzo giorno. Per facilitare questo, la fiera già da alcuni anni ha una piattaforma elettronica, accessibile solo agli operatori, che incrocia e facilita le agende per fissare gli incontri. Sono passati i tempi dell'aspettare a braccia conserte i visitatori, magari affidandosi con speranza a una bella hostess per attirare l'attenzione.
Ecco i paesi che saranno al centro dell'attenzione di Macfrut 2020
"Siamo già proiettati al 2020 - continua Piraccini - e, pur continuando i rapporti con le imprese africane, saremo concentrati sull'Asia centrale. Qui vi sono nazioni in forte crescita sia come domanda di conoscenze e tecnologie, sia per l'importazione di frutta. Si parla tanto di nuovi mercati e poi tutti si riversano in Germania. Noi proviamo ad aprire altre strade, a mettere in contatto le aziende italiane e questi paesi che sono davvero emergenti".
L'edizione 2020 e anche quella del 2021 non avrà sovrapposizioni né con Cibus, né con Tuttofood. Il prodotto al centro dell'attenzione nel 2020 sarà il pomodoro, con tutte le declinazioni possibili.
"Stiamo facendo tesoro di tutti i consigli e delle critiche che arrivano dagli espositori e dai visitatori - conclude Piraccini - in quanto la fiera cresce solo grazie a loro. C'è un fermento positivo, un buon dinamismo che mi fa essere ottimista per il futuro. Continuiamo a investire e continuiamo la collaborazione con il progetto LabInnova e l'Ice per aumentare l'aspetto internazionale. L'ortofrutta italiana si merita una grande fiera che va costruita e migliorata insieme".
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