Proseguono le attività di controllo, tracciabilità e contrasto alla contraffazione sui prodotti agroalimentari in import/export in Sicilia, a tutela delle produzioni locali di qualità e della salute dei consumatori". Lo ha detto l'assessore regionale per l'Agricoltura Edy Bandiera, a conclusione delle operazione effettuate dal Servizio fitosanitario dell'Assessorato Agricoltura della Regione Siciliana, che in data 23 luglio 2020 ha intercettato e respinto 2 container di limoni, provenienti dall'Argentina, infestati da macchia nera degli agrumi (CBS - Phyllostictacitricarpa), presso il porto di Catania.
Edy Bandiera
"Abbiamo corso il rischio di importare un pericoloso parassita – ha aggiunto Bandiera - che, qualora si fosse insediato nel nostro territorio, avrebbe causato danni incalcolabili all'economia siciliana e all'immagine della nostra agrumicoltura di qualità, apprezzata in tutto il mondo".
Il fungo, infatti, può acclimatarsi e diffondersi nei nostri ambienti, come dimostra la recente segnalazione in Tunisia. La macchia nera degli agrumi è una malattia fungina di rilevante importanza economica per l'agrumicoltura mondiale, in quanto determina un grave scadimento quali-quantitativo dei frutti.
Black Spot su arancia, la patologia è la stessa riscontrata sui limoni sequestrati a Catania
I sintomi più evidenti che caratterizzano questa malattia sono le macchie scure e le lesioni di pochi millimetri, leggermente depresse a chiazze, sulla buccia del frutto, che rendono i frutti degli agrumi che ne vengono colpiti, non commercializzabili sul mercato del fresco. I frutti, asintomatici al momento della raccolta, possono ancora sviluppare la malattia durante il trasporto o la conservazione. Le infezioni più gravi possono causare la caduta prematura dei frutti. La partita di limoni è stata respinta e restituita al mittente, come previsto dalle norme vigenti in materia.
"Un plauso - ha tenuto a precisare l'assessore - va certamente a tutti gli organismi intervenuti, dal Servizio fitosanitario regionale, all'Osservatorio per le Malattie delle Piante di Acireale, con cui è
stata condotta l'operazione, in collaborazione con il Nucleo Operativo Regionale Agroalimentare Sicilia (N.O.R.A.S) per avere condotto un'operazione a tutela del nostro territorio, delle produzioni, dei produttori e dei consumatori siciliani".
Le Istituzioni siciliane hanno dato grande impulso all'attività di controllo e tracciabilità dei prodotti agroalimentari in import/export, presso porti, aeroporti, grande distribuzione organizzata (GDO), mercati all'ingrosso e magazzini. Basti pensare che sono stati ben 4.581 i controlli effettuati, circa 24mila le analisi di laboratorio effettuate sui campioni prelevati sulle merci in entrata, in campo e a destinazione; 200 le intercettazioni di vegetali e prodotti vegetali, non conformi alla vigente normativa europea, in materia di barriere fitosanitarie.
Sull'episodio abbiamo chiesto un commento ad Antonino Catara, già ordinario di Patologia vegetale, che ha dichiarato: "Il 'black spot' degli agrumi è una malattia tipica dei Paesi caratterizzati da temperature medie elevate e abbondanti precipitazioni. Un tempo confinata all'Australia, la fitopatia si è poi diffusa in Sud Africa e in alcuni Paesi asiatici, causando danni ingenti alla produzione resa incommerciabile per il consumo fresco e alle piante per la filloptosi. Oggi la malattia è diffusa in Sud America e in alcune aree della Florida. In qualche misura la nuova distribuzione è allineata con l'evoluzione dei cambiamenti climatici. Come peraltro conferma lo studio di alcuni ricercatori spagnoli che attraverso modelli climatici hanno dimostrato che, qualora l'agente patogeno venisse introdotto nell'area del Mediterraneo, potrebbe facilmente insediarsi e replicare danni significativi al limone (la specie più suscettibile) e all'arancio e in qualche misura al mandarino".
"L'EFSA ha classificato il patogeno fra gli organismi da quarantena, come peraltro hanno fatto gli Stati Uniti - ha concluso Catara - Bisogna rimanere molto vigili, considerando le precipitazioni del tutto anomale di questi giorni, che fanno seguito ad eventi simili verificatesi nel 2018, al rinvenimento della malattia in frutti provenienti dalla Tunisia e alle 50 intercettazioni di agrumi affetti provenienti da vari Paesi, registrate tanto nel 2018 quanto nel 2019. Il Servizio Fitosanitario Regionale della Sicilia ha dimostrato essere all'altezza della sfida".