Si fa sempre un gran parlare di progetti più o meno innovativi, più o meno differenzianti, più o meno rivisti o rivisitati, ambiziosi o semplicemente utopistici, e probabilmente anche questo della Fruit Academy, di recente implementazione in Cedi Gros e in qualche altra insegna nazionale, non è una novità assoluta ma, di fatto, riporta ancora una volta il focus su un elemento essenziale ai fini delle buone performance di ogni insegna: il personale di area vendita.
Giancarlo Amitrano
In nessun altro segmento quale quello dei freschissimi, tra cui l'ortofrutta di cui ci occupiamo più direttamente, la formazione dei repartisti assurge del resto a postulato inequivocabile per ottenere risultati di valore, fortemente differenzianti e di successo.
I motivi, per quanto ovvi, sono ancora una volta da sottolineare e ribadire:
- Rappresentano l'anello finale di ogni progetto operativo in quanto esecutori diretti dello stesso;
- Di fatto costituiscono e costruiscono l'oggettiva rappresentazione della politica aziendale;
- Detengono il rapporto diretto con l'utente finale, quel cliente che è il sancta sanctorum del buon risultato o del più temibile fallimento.
Se questi sono gli elementi caratterizzanti il personale di area vendita, diventa plausibile la valenza prioritaria della sua formazione, dell'arricchimento delle sue conoscenze, sia in termini di prodotto sia in termini di processi produttivi, per renderlo consapevole di quanto quotidianamente maneggia, approcciando allo stesso in qualità di gestore e non mero detentore.
Da non sottovalutare poi l'effetto positivo del senso di appartenenza che crea la partecipazione ad eventi aziendali con l'affievolimento, auspicabile azzeramento, del distacco empatico normalmente esistente tra area vendita e centrale acquisti, spesso vista come un'entità astratta e distaccata, nella peggiore delle ipotesi mero fornitore e rifornitore delle filiali.
Nei casi in cui sia il fornitore a fare lo storytelling del prodotto, si aggiunge poi anche il risultato di comunicare le scelte aziendali in termini di selezione delle fonti di approvvigionamento e consolidamento delle partnership, non tanto per giustificarle quanto per condividerle.
Ovviamente a tutti i risvolti psicologici sopra illustrati, si aggiungono gli aspetti concreti che ogni formazione deve contenere per definirsi tale:
- Informazioni sulla campagna in corso;
- Consigli pratici di gestione del prodotto, esposizione, handling, stoccaggio;
- Approfondimento sulle caratteristiche peculiari delle varietà e nozioni sui fattori differenzianti;
- Eventuale degustazione con approfondimento dei sentori peculiari di ognuna.
E perché no, concludere l'incontro con la gratifica di un diploma di partecipazione che non intende tanto ufficializzare chissà quale upgrade, ma rendere memorabile il momento di condivisione appena terminato.
Come dicevo nella premessa, 'niente di nuovo sul fronte occidentale…' ma se vale ancora il detto "repetita iuvant" non stanchiamoci mai di rispolverare le buone e vecchie abitudini.
Unico rimpianto a questo punto, non aver brevettato il format della Fruit Academy, ma con l'orgoglio di vederla replicata.
Giancarlo Amitrano
responsabile ufficio acquisti ortofrutta
catena Cedigros
(Rubrica num. 37)