Un futuro che è già presente, grazie a droni in grado di distribuire liquidi su colture estensive, orticole e frutticole, ma anche insetti utili. Martedì 5 marzo 2024, presso l'azienda agricola La Clorofilla di Mercato Saraceno (Forlì-Cesena), si è svolta una giornata tecnica dimostrativa per gli impieghi dei droni.
Organizzato da Agrigeodron, con Koppert Italia e 2A Arvensis Italia, l'incontro aveva come tema "Tecnologia smart per l'agricoltura del futuro". Una dimostrazione di uso di droni per distribuire insetti utili e prodotti liquidi. Presentioltre una trentina fra tecnici e agricoltori.
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"L'uso dei droni può portare molti vantaggi - ha esordito Luca Raimondi, titolare di Agrigeodron - ma nulla va improvvisato, specie in un comparto delicato come quello agricolo. Non a caso, noi ci presentiamo come un gruppo di lavoro composto, oltre che da noi di Agrigeodron, da Koppert Italia per gli insetti utili e da 2A-Arvensis Italia per i prodotti liquidi o granulari. Tutto è soggetto a miglioramenti e molto spesso proprio dal confronto con le esigenze degli agricoltori si ottengono nuove soluzioni ai problemi".
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Raimondi è stato chiaro: "Mentre per la distribuzione degli insetti utili non vi sono particolari restrizioni, per il resto sono vietati gli agrofarmaci. Per questo i liquidi o granulari distribuiti sono costituiti da biostimolanti o batteri, ad esempio".
Clicca qui per il fotoalbum! Luca Raimondi (Agrigeodron) e Maurizio Pagliarani (az.ag. La Clorofilla)
Carlo Stagni di 2A-Arvensis Italia ha rimarcato che "abbiamo eseguito prove, con ottimi risultati, su diversi tipi di coltivazioni. Ad esempio distribuendo batteri azotofissatori che hanno migliorato le rese".
Clicca qui per il fotoalbum! Carlo Stagni di 2A-Arvensis Italia
Sulla stessa lunghezza d'onda Nicola Vicario di Koppert Italia. "La lotta tramite insetti utili in pieno campo si sta specializzando sempre di più sull'uso dei droni per la distribuzione. Si interviene quando si vuole e la modalità più utilizzata è la distribuzione di capsule che contengono i parassiti utili. Ad esempio, il Trichogramma brassicacee è un parassita delle uova dei lepidotteri, per cui è molto usato anche in orticoltura".
Clicca qui per il fotoalbum! Nicola Vicario di Koppert Italia
I presenti hanno assistito al volo di tre tipi di droni: uno per la distribuzione granulare, uno per le capsule e l'ultimo per i liquidi. Quest'ultimo esempio ha attirato l'attenzione in modo particolare. Raimondi ha specificato che "Si tratta dell'unico modello che ha avuto l'autorizzazione per la distribuzione di liquidi. Come anche per gli altri, per usarlo occorre un'abilitazione. Il serbatoio ha una capacità di 30 litri e, grazie alle giuste concentrazioni, anche in questo caso le 'ricette' sono elaborate dai tecnici di 2A Arvensis Italia, si può coprire fino a un ettaro. E' in via di progettazione anche un drone con 50 litri di portata".
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Facendo volare questo drone a 3,5 metri di altezza (che è quella consigliata per la maggior parte delle coltivazioni erbacee), si va ad irrorare un'are a di 6-7 metri di larghezza. "L'efficacia è ottima, e si può pensare di usarlo anche per frutteti, ragionando anche sul tipo di forma di allevamento".
Clicca qui per il fotoalbum! Drone per la distribuzione di liquidi in azione
E' un modo in continua evoluzione, comunque, che deve essere affrontato da personale competente. "Ho acquistato questo drone lo scorso anno - ha testimoniato l'agricoltore Matteo Passerini - e al momento mi trovo molto bene. Certo, bisogna cambiare paradigma e modo di ragionare. Bisogna crederci e mettersi nell'ottica che è un nuovo modo di gestire la coltivazione. Non è come cambiare modello di atomizzatore", ha concluso.
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