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"Parole d'Ortofrutta" di Giancarlo Amitrano

E tu di che "mentore" sei? L'inspirational game

Vi capita mai di prendere una pausa dalla routine quotidiana, dai suoi ritmi convulsi ma noiosamente cadenzati, magari non con il corpo, solo con la mente, di quelle pause quindi che possono durare pochi secondi, ma con il potere di farvi ripercorrere decenni in una commistione di nostalgia e coinvolgente euforia? Ecco, durante queste pause, lavorative o no, può valer la pena rimestare tra la memoria storica per scorrere l'elenco dei propri mentori, di coloro che hanno lasciato un segno degno di nota, un'ispirazione positiva o negativa, tale da aver influenzato la vostra crescita professionale e magari anche personale.

Giancarlo Amitrano, responsabile ufficio acquisti ortofrutta catena Cedigros

Ma se potrebbe risultare banale, seppur non scontato, citare un padre il cui orgoglio sia il nostro più grande orgoglio, una moglie/compagna che ci abbia pensato ministro dell'agricoltura, quando in realtà si parlava solo di un cespo d'insalata, sarebbe interessante invece focalizzare l'attenzione su tutti quei semplici colleghi, super dirigenti diretti o non, manager, operai più o meno specializzati, magari incrociati per un attimo, magari solo visti o intravisti su qualche media, capaci di far germogliare nella mente un'ispirazione, uno spirito emulativo o, perché no?, un'illuminazione sul cosa non fare o sul cosa non diventare mai.

Cui prodest tutto ciò? Giova a noi stessi! Serve a trovare il filo conduttore che ha tessuto la tela di cui siamo fatti, a trovare le falle nella trama, a capire se siamo spugne genericamente assorbenti o panni intrisi di prodotto lucidante.

Se vado a ritroso nella mia vita professionale, sono tanti i modelli che mi ritornano in mente, a volte con un sorriso, a volte con una smorfia di risentimento. C'è lui che, pur non elaborando nulla in prima persona, è un maestro nel presentare e vendere progetti, facendoli apparire eclatanti e rivoluzionari, magari nella sostanza insignificanti, ma impacchettati così bene da diventare anche solo per un attimo vincenti.

E poi colui che fa, in poche ore, ciò che tu oggi fai in una lunga giornata lavorativa, se non addirittura in più giornate.

E lui che ha ottenuto così tanto rispetto dai suoi interlocutori, da ottenere con il solo silenzio quello che non chiede.

E c'è chi è dotato di così poca personalità da non presentarsi alla sua squadra neanche dopo mesi dall'insediamento.

E colui che è capace di guidarti senza dirti mai dove andare.

E poi lui, il tecnico, il conoscitore di prodotto su tutta la linea di filiera, l'enciclopedia vivente capace di dirimere i quesiti più impossibili.

E quello così accentratore da lasciarti solo la scelta della "badgiatura" o lui così delegante da farti sembrare di vivere in un altro ruolo.

E infine lui, il mangiatore di numeri, l'elaboratore di grafici e percentuali, incidenze e margini, sfridi e rotture di stock.

Cosa c'entra tutto ciò con l'ortofrutta o con una rivista che tratta di ortofrutta? In realtà nulla, se non per il fatto che a volte ci dimentichiamo come l'agricoltura sia un mondo professionale e imprenditoriale perfettamente equiparabile, per complessità, struttura manageriale, background formativo, alla più blasonata industria e finanza. E voi a chi vi siete ispirati per essere ciò che siete, per cercare di essere chi vorreste essere o per cercare di non essere chi non vorreste mai essere? Siete focalizzati su un agricoltore in maglioncino blu, Marchionne style, o su un manager dotato di vanga e diserbante? Se a fine lettura vi sarà tornata in mente quella figura, proprio quella figura nascosta nella penombra del vostro CV, allora questa divagazione narrativa varrà un parziale perdono e un plauso al magnanimo editor.

Giancarlo Amitrano
responsabile ufficio acquisti ortofrutta
catena Cedigros

(Rubrica num. 53)