Un prodotto di nicchia che quest'anno registra un calo produttivo di oltre il 50 per cento. Si tratta del broccolo di Torbole e Matteo Briosi, uno dei coltivatori, è sconsolato. "Purtroppo ci sono stati problemi su tutti i fronti, dal vivaio fino al campo e il risultato è la perdita di tanto prodotto rispetto a un'annata normale".
La produzione del broccolo di Torbole è concentrata in una piccola valle poco distante dal Lago di Garda, nei comuni di Nago Torbole e Arco, in provincia di Trento. Questo broccolo cresce sotto l'influsso dei due venti del Lago di Garda, il Pelér e l'Ora. I movimenti d'aria evitano che la temperatura scenda al di sotto dello zero e, soprattutto, che si formi la brina, che danneggerebbe il prodotto. L'azienda Briosi si trova a poco più di 80 metri sul livello del mare, ma è circondata da montagne alte oltre 2000 metri.
"Il primo trapianto di fine luglio – continua l'agricoltore – era andato bene. Poi, probabilmente per via del meteo, il vivaista che doveva fornirci le piante ha avuto grossi problemi e ce ne ha consegnate pochissime. Come se non bastasse, anche quelle trapiantate a un certo punto hanno stentato a crescere. Il risultato è una forte perdita quantitativa, superiore al 50 per cento".
In settembre e ottobre, in zona lago di Garda, è piovuto parecchio e ci sono state molte giornate con bassa intensità luminosa. "E questo non è stato favorevole alla coltivazione, che ha stentato a crescere. Lo ribadisco: è proprio un'annata storta, come mai avevamo vissuto".
Le aziende produttrici hanno dovuto alzare il prezzo del prodotto rimasto, ma non di molto, altrimenti il mercato non lo recepisce. "Avendo poco prodotto, abbiamo deciso di rifornire solo alcune catene locali di supermercati e non i mercati all'ingrosso e il canale horeca come facciamo di solito", conclude Briosi.
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Az. Agr. Matteo Briosi
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