Alla ripresa delle esportazioni egiziane di cipolle, dopo una sospensione di sei mesi, sorge l'apprensione tra gli altri esportatori che un prezzo troppo basso delle cipolle egiziane possa condurre a un abbassamento dei prezzi complessivi nel mercato.
Abdelkader Alhabony, amministratore delegato di Alhabony Group, ha dichiarato: "La superficie dedicata alla produzione di cipolle è aumentata di circa un terzo, ma i volumi non sono aumentati nella stessa proporzione. La resa è diminuita in media da 22 tonnellate per feddan [1 feddan = 0,42 ha] a 13 tonnellate, a causa delle condizioni climatiche".
"Di conseguenza, è improbabile che i prezzi delle cipolle egiziane diminuiscano rispetto allo scorso anno. Potremmo invece osservare un leggero aumento, dovuto ai costi di produzione più elevati e alla rivalutazione della Sterlina egiziana rispetto al Dollaro".
Alhabony ha aggiunto che "anche l'eccessiva domanda di cipolle egiziane, dovuta al calo della produzione a livello mondiale, contribuirà a mantenere stabili i prezzi".
"L'assenza di cipolle egiziane, a causa del divieto di esportazione, ha fatto sviluppare una forte domanda, non solo in termini di volumi, ma anche perché la qualità egiziana è superiore a molte altre origini, sia in termini di colore, gusto o consistenza che di conservabilità".
Alhabony ha concluso: "Rassicuriamo i nostri clienti che quest'anno torneremo con una qualità molto soddisfacente, nelle varietà più ricercate: rossa, bianca e gialla".
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