La stagione dei mirtilli marocchini procede a due velocità. Da una parte, la produzione ad Agadir, al centro del Paese, è in linea con le previsioni, con raccolti stabili da dicembre 2023. Dall'altra, la regione di Gharb, nel nord-ovest del Paese, è in ritardo rispetto all'inizio della stagione, con volumi molto più ridotti rispetto alla scorsa campagna. A riferirlo è Mehdi Bencherkoun, amministratore delegato della DMB & Co.
Nella regione di Gharb, che rappresenta la gran parte della produzione marocchina di mirtilli, le prime raccolte sono iniziate solo a febbraio, con un mese di ritardo. Anche le rese sono diminuite di quasi il 70% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. "I più colpiti sono i piccoli coltivatori, alcuni dei quali non dispongono praticamente di nessun volume. È una situazione strana, molto diversa da quella che vediamo nella regione del Souss Massa, che sta vivendo una stagione normale. La causa di questa disparità risiede unicamente nelle condizioni climatiche, che quest'anno ci hanno colto di sorpresa".
L'esportatore prevede un ritorno alla normalità entro i primi di marzo. Bencherkoun afferma: "Molti coltivatori hanno optato per i mirtilli e le more in questa stagione, a scapito delle fragole. Anche se le rese sono complessivamente in calo, l'aumento della superficie coltivata consentirà abbondanti raccolti. Speriamo di ritornare allo stesso ritmo dell'anno scorso entro i primi di marzo, con un picco a fine marzo-inizio aprile. Ci sono buone probabilità che questo calendario venga rispettato, visto lo sviluppo del frutto che stiamo vedendo in questo momento. Potremo esportare interi camion ogni settimana e salvare la stagione".
L'inizio ritardato significherà un prolungamento della stagione? "Non è ancora chiaro", dice Bencherkoun. "Dipenderà dai parametri commerciali, oltre che da quelli tecnici. Vedremo come si svilupperà la concorrenza e se Spagna e Portogallo saranno ancora sul mercato, sapendo che presto dovrebbero entrare sul mercato anche le produzioni dell'Europa occidentale, come quella della Serbia". Inoltre, nessuno può prevedere come si svilupperanno le condizioni meteo in Marocco e altrove. Si prevedeva che Perù e Cile avrebbero avuto volumi bassi a causa della siccità, ma alla fine hanno prodotto grandi volumi. Anche la Spagna ha iniziato la stagione prima del previsto. È diventato sempre più difficile prevedere i tempi e la durata delle campagne, nel contesto di condizioni meteo imprevedibili".
Anche le previsioni sulla domanda per i prossimi 2 mesi sono solo supposizioni, secondo Benchekroun, che spiega: "Di solito, i nostri mercati principali per i mirtilli sono Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Russia e, in misura minore, Italia, Belgio, Singapore e Indonesia, Malesia, Hong Kong e i Paesi del Golfo. Ma i questi mercati ci saranno senza dubbio grandi cambiamenti, dovuti all'ingresso massiccio dell'Egitto in produzione e ai primi impianti sperimentali nei Paesi del Golfo. La mappa mondiale delle origini e delle destinazioni del mirtillo verrà, quindi, stravolta".
Per quanto riguarda i prezzi dei mirtilli marocchini per questa stagione, Benchekroun afferma che "né gli acquirenti né i coltivatori hanno un'idea chiara delle quotazioni. Le vendite spot, che rappresentano la maggior parte delle nostre esportazioni alla DMB & Co, vengono quotate su base settimanale".
Per maggiori informazioni:
Mehdi Benchekroun
DMB & CO
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