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Nicola Pizzoli, presidente Pizzoli SpA

"Con un ettaro di patate si ottiene 10 volte più cibo che con un ettaro di grano"

"La produzione di patate in Italia è in calo, negli ultimi 15, a causa prima di tutto dei cambiamenti climatici e per via della presenza di tante referenze concorrenti. Le patate non sono certo facili da coltivare, ma noi non abbiamo compiuto investimenti da centinaia di milioni di euro invano. Lo abbiamo fatto perché ci crediamo". Così Nicola Pizzoli (presidente Pizzoli SpA) è intervenuto In occasione della tavola rotonda che ha articolato la seconda parte dei lavori della 75ma Assemblea Nazionale Fruitimprese.

Nicola Pizzoli (a sinistra) durante il suo intervento. Accanto a lui: Claudio Mazzini (resp. settore freschissimi COOP Italia)

"L'ottimismo che mi anima - ha sottolineato Pizzoli - deriva da quanto hanno fatto coloro che ci hanno preceduto. Sono riusciti nell'impresa di trasformare le patate, dall'essere percepite come un prodotto povero, a qualcosa di molto conosciuto. Negli anni '80 e '90 ci si era infatti posti un interrogativo e cioè: come far acquistare le patate? Gli attori del settore hanno puntato sulla ricerca e sull'innovazione: sono riusciti ad arricchire i tuberi con sostanze benefiche per la salute. Inoltre, hanno cominciato a parlare di territori; non dimentichiamoci che la prima denominazione di origine protetta (DOP) nella patata l'ha fatta proprio l'Italia! Infine, si è riusciti a realizzare una politica di marchio, a rendere il prodotto riconoscibile e distintivo".

"Non dobbiamo disperdere questo incredibile lavoro, partendo dal quale oggi possiamo guardare al futuro - ha esortato il manager - Abbiamo sicuramente bisogno di almeno un 20% in più di tuberi coltivati in Italia, ma rimango convinto che le patate siano una delle coltivazioni più efficienti sotto un punto di vista idrico e più sostenibili per assicurare al paese la cosiddetta 'sicurezza alimentare'. Da un ettaro di patate, infatti, si ottiene 10 volte il cibo che si otterrebbe da un ettaro di grano!".

Pizzoli ha concluso sottolineando che la trasformazione industriale contribuisce a valorizzare il prodotto e che non può mai mancare una comunicazione costante verso il consumatore.