Nel giro di 10 anni, tre ventenni senza esperienza sono riusciti a portare sul mercato un marchio di successo per gli smoothies (frullati): Innocent, che oggi fattura 132 milioni di euro all'anno.
In un'intervista rilasciata al giornale De Pers, Richard Reed, uno dei fondatori di Innocent, ha dichiarato: "Nel corso della nostra carriera scolastica, Adam, Jon e io sognavamo di gestire una nostra impresa. Dopo qualche anno di buste paga abbiamo deciso che era tempo di agire. L'idea geniale riguardò l'alimentazione responsabile e, più specificatamente, i giovani della nostra età che non seguono un regime alimentare sano. Abbiamo quindi deciso di sviluppare uno smoothy salutare, che in maniera naturale andasse a coprire il fabbisogno giornaliero di vitamine: uno smoothy fatto con frutta biologica naturale, senza conservanti o coloranti aggiunti".
In seguito i tre ragazzi hanno stilato un businessplan e sperimentato varie combinazioni in termini di sapore. La prima cosa è stata decidere il target al quale indirizzare il prodotto. "Il pubblico di un concerto a Londra ha fatto proprio al caso nostro. Acquistammo circa 227 kg di frutta e affittammo un chiosco per vendere le nostre bevande. Comprammo anche una lavagna dove scrivemmo: Dobbiamo lasciare il nostro lavoro e dedicarci a fare questi frullati? I visitatori fecero la loro scelta inserendo le bottiglie in due cestini dei rifiuti con su appesi i cartelli SI e NO. Quando vedemmo il cestino dei SI pieno, ci licenziammo in tronco tutti e tre", continua Richard.
"Maurice Pinto fu entusiasta dell'idea e vi investì 250.000 sterline. Un fabbricante, che non credeva molto nel concetto, cambiò rotta. Alla fine, la produzione partì nell'aprile del 1999. Subito ricevemmo ordinativi da tutta l'Inghilterra e in seguito anche da altri paesi".
Richard racconta che il design giocoso della bottiglietta vuole rafforzare l'identità di Innocent. Nel 2009, Coca-Cola ha acquisito la quota di Maurice Pinto e oggi detiene il 58% di Innocent (vedi precedente articolo). "Questa cosa ha creato qualche preoccupazione tra i nostri fans, ma come proprietari possediamo saldamente una quota del 75% nel consiglio di amministrazione".
Fonte: De Pers