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Quale la posizione italiana in questo scenario?

UE: primi passi nell′apertura del mercato ai paesi ACP

E' di circa un mese fa la decisione da parte dei paesi dell'Unione europea di cominciare ad aprire i loro mercati alle importazioni provenienti dalle ex-colonie (Africa, Caraibi e Pacifico - ACP). Per ora la decisione riguarda l'accesso graduale di riso e zucchero, mentre è ancora in discussione quando aprire il mercato anche alle banane.

La Commissione europea ha dichiarato che questo accordo consentirà di stabilire nuovi rapporti commerciali con 80 paesi ACP, inclusa la Giamaica. "Dopo un certo periodo transitorio - hanno affermato i ministri europei dello sviluppo economico - con un trattamento speciale per i prodotti più sensibili (cioè per quelli che possono configurarsi come concorrenti delle produzioni europee n.d.R.), sarà garantito libero accesso senza tariffe e senza limiti di quote a tutti i paesi ACP."

Il riso e lo zucchero sono già stati considerati prodotti altamente sensibili, mentre sulle banane la discussione è ancora aperta. Francia e Spagna sono contrarie ad un'apertura libera per il prodotto proveniente dai paesi ACP, mentre Regno Unito, Olanda e Svezia premono perché le frontiere si aprano quanto prima.

Dalla parte dei paesi ACP, molti di questi sono preoccupati per il fatto che anche i loro mercati interni dovranno aprirsi al libero accesso delle merci provenienti dai paesi dell'Unione europea, con conseguenze ancora tutte da valutare sulle economie locali.

Sconcerta l'assenza su questo tema di una qualche presa di posizione da parte delle autorità e delle organizzazioni agricole italiane, che sembrano assai più interessate agli scenari che si apriranno con la riforma dell'OCM europea, mentre la prospettiva (imminente, perché parliamo del 2008) dell'apertura degli scambi con ben 80 nuovi paesi non trova ancora adeguato spazio nelle valutazioni macroeconomiche e politiche.