Regno Unito: boom per il bio, ma i produttori non riescono a tenere il passo
Solo quest'anno, le vendite di prodotti bio sono aumentate del 9,3%, dopo essere già cresciute del 17% nel corso del 2006; ma il periodico commerciale The Grocer lamenta "forte scarsità nell'offerta" per un'ampia gamma di prodotti di largo consumo come carne e verdure.
Più di 20 milioni di nuclei familiari hanno acquistato prodotti bio lo scorso anno, con 1,6 milioni di famiglie che si sono avvicinate a questi prodotti per la prima volta. Eppure la produzione di cibo bio è ancora limitata allo 0,7% dell'intero settore agroalimentare britannico.
Secondo Hugh Raven, direttore della Soil Association, c'è un'effettiva carenza di materie prime bio, per esempio mancano almeno 100.000 tonnellate di cereali biologici per nutrire gli allevamenti di maiali e polli da cui derivare carne che risponda ai criteri bio. Alcuni allevatori sono stati infatti costretti a importare grano dall'Ucraina o dal Kazakhstan.
In secondo luogo, osserva la Soil Association, il range dei prodotti ortofrutticoli da agricoltura biologica è limitato in Gran Bretagna a poche varietà, patate in testa. La scarsità di offerta comporta spesso che, se una grande catena richiede un prodotto in particolare, quel prodotto finisce con lo sparire completamente dal mercato. E' stato questo il caso delle ciliegie bio, che per sei mesi semplicemente non sono state più disponibili sul mercato.
"Molti sono gli agricoltori che si stanno convertendo all'agricoltura biologica - ha osservato Hugh Grierson, produttore di carne bio nel Perthshire - segno che questo settore è qualcosa che la gente sta prendendo molto sul serio."
Fonte: Scotsman.com