"La Gran Bretagna mette alle strette il Kenya sulla questione delle "food miles"
Tra le ultime vittime della crociata britannica c'è il Kenya, messo all'indice dalla Soil Association come uno dei peggiori inquinatori al mondo, perché si ostina a spedire prodotti certificati da agricoltura biologica per via aerea, invece che per mezzo di truppe cammellate.
A nulla sono valse le controargomentazioni prodotte dalle autorità del Kenya, le quali hanno dimostrato l'applicazione nel loro paese di metodi agricoli ecologicamente e ambientalmente compatibili, tra cui l'ampio uso di energia solare.
Il trasporto aereo, pur costituendo una percentuale insignificante del trasporto di merci deperibili, è stato messo sotto accusa per via dell'elevata produzione di anidride carbonica. Quello che preoccupa i suoi detrattori, è il suo rapido tasso di crescita, tanto che sono state invocate tassazioni aggiuntive su questo sistema di trasporto.
La crociata britannica sembra cominciare a dare frutti, soprattutto nel segmento di coloro che acquistano ortofrutticoli biologici. I dati di una settimana fa mostrano che gli acquisti di frutta e verdura bio prodotti e consegnati localmente sono più che raddoppiati rispetto all'anno scorso.
Ora la Soil Association sta valutando l'introduzione di una certificazione specifica per i produttori che inviano ortofrutta bio in Gran Bretagna per via aerea, seguendo in ciò la mossa delle catene Tesco e M&S, le quali hanno introdotto una speciale etichetta per "bollare" i prodotti trasportati via aerea.
La prima ad essere colpita dagli intenti della Soil Association potrebbe essere proprio la produzione bio africana, un settore sempre più popolare grazie al crescente interesse da parte dei consumatori britannici e ai buoni margini di profitto per i produttori.